Dossier Dossiers |
L'uso delle
sequenze di apertura per suggerire il tono e il genere di un film |
Suggesting the tone and genre of a film through its opening sequences |
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Sulla soglia di un film: le sequenze di apertura - Piano del progetto * Introduzione generale * Il prologo di un film nelle sequenze di apertura * La definizione delle coordinate spazio-temporali di un film nelle sequenze di apertura * La presentazione dei personaggi di un film nelle sequenze di apertura * L'esposizione del tema centrale di un film nelle sequenze di apertura * L'uso delle sequenze di apertura per suggerire il tono e il genere di un film * Le sequenze iniziali di un film: il piano-sequenza e i movimenti della macchina presa * Grafica e design nelle sequenze di apertura di un film * Le ouvertures musicali nelle sequenze di apertura di un film * Le sequenze di apertura "meta-cinematografiche": quando un film riflette su se stesso |
On the threshold of a film: opening sequences - Project plan * A general introduction * The prologue of a film in its opening sequences * Opening sequences: establishing the place and time of a film's world * Introducing a film's characters in opening sequences * Conveying a film's main theme in opening sequences * Suggesting the tone and genre of a film through its opening sequences * Film opening sequences: long takes and camera movements * Graphics and design in a film's opening sequences * Musical overtures in a film's opening sequence * "Meta" opening sequences: self-reflecting films |
1. Introduzione Una delle funzioni principali delle sequenze di apertura di un film è stabilire il tono o l'atmosfera per il resto del film. Questo, insieme all'ambientazione del contesto, all'introduzione dei personaggi e, talvolta, all'esposizione dei temi principali, è solitamente necessario per fornire al pubblico gli spunti appropriati sul film che sta per guardare. La maggior parte dei film si impegna a coinvolgere gli spettatori fin dall'inizio con una sequenza di apertura che cattura il loro interesse e i loro sentimenti, accresce la loro motivazione a guardare e crea persino aspettative - ma, sebbene la maggior parte degli inizi preveda ciò che seguirà, ci sono casi in cui c'è una discrepanza (di solito volontaria), e questo può sorprendere o addirittura infastidire gli spettatori, poiché viene loro chiesto di riformulare le loro aspettative iniziali e adattarsi a un nuovo, forse anche molto diverso, insieme di personaggi e/o storia. Il tono o l'"umore" dipende ovviamente dal genere a cui si può dire che il film appartenga. I film d'azione e i thriller suggeriscono un'atmosfera tesa e piena di suspense; i film horror possono fare molto di più e instillare negli spettatori uno stato d'animo cupo e spettrale, che anticipa lo spavento che sarà l'ingrediente principale della storia; mentre, d'altra parte, le commedie suggeriscono un'atmosfera più leggera e meno drammatica e quindi a mettono gli spettatori nello stato d'animo giusto per godersi il corrispondente tipo di trama. La colonna sonora, e in particolare la partitura musicale, di solito integra le immagini per ottenere l'effetto desiderato. Anche la grafica e il design dell'apertura possono fare molto per impostare il tono giusto (o adatto). Di tanto in tanto ci sono film che non soddisfano questa regola molto generale, però. Ad esempio, La truffa dei Logan (si veda il video in basso a sinistra) inizia con un padre che racconta una storia a suo figlio, e non c'è molto in questa sequenza di apertura che fa anticipare agli spettatori che questo sarà in realtà un film su una rapina, anche se il tono principale è quello di una commedia. All'estremità opposta, la sequenza di apertura di La febbre del sabato sera (si veda il video in basso a destra) è diventata così famosa, addirittura iconica, nell'introdurre sia il personaggio, Tony Manero (John Travolta) sia uno dei temi principali della storia (la disco dance) che il film divenne presto un film di culto (grazie anche alla colonna sonora dei Bee Gees, qui rappresentata dal loro successo "Staying Alive"), mettendo in secondo piano altri temi, altrettanto importanti. Il risultato è stato che ricordiamo facilmente l'eccezionale esibizione di Travolta sulla pista da ballo, con l'abito bianco e la mano puntata verso l'alto, e abbiamo quasi dimenticato che il film è anche una rappresentazione amara di una generazione di ragazzi di Brooklyn, la cui unica gratificazione risiede nel balli frenetici in discoteca durante le uscite del sabato sera, l'unico momento in cui sembrano percepire un accenno di significato nelle loro vite altrimenti frustranti. Ma l'immagine di Travolta, che cammina ritmicamente sulle note della colonna sonora dei Bee Gees mentre si reca al lavoro, era (ed è tuttora) così potente da dare davvero il tono a un film in cui musica e ballo saranno preminenti, nonostante il fatto che assisteremo a diverse storie tristi durante il film (compreso il suicidio di uno degli amici di Tony). |
1. Introduction One of the main functions of a film's opening sequences is to establish the tone, mood or atmosphere for the rest of the movie. This, together with the setting of the context, the introduction of characters and, sometimes, the exposition of the main theme(s), is usually necessary to provide the audience with the appropriate cues as to the movie they are about to watch. Most films make a point of engaging viewers right from the start with an opening sequence that captures their interest and feelings, enhances their motivation to watch, and even creates expectations - but, although most beginnings do anticipate what is to follow, there are cases when there is a (usually voluntary) mismatch, and this may surprise or even annoy viewers, since they are asked to reframe their initial expectations and adapt to a new, maybe even very different, set of characters and/or story. The tone or mood is obviously dependent on the genre the film can be said to belong to. Action movies and thrillers are bound to suggest a tense and suspenseful atmosphere; horror movies may do much more, and instil a gloomy, spooky mood into viewers, which ticipates the scare which will be the main ingredient of the story; while, on the other hand, comedies are bound to suggest a lighter, less dramatic atmosphere and thus put viewers in the right mood to enjoy the relevant kind of plots. The soundtrack, and in particular the musical score, usually complements images in achieving the desired effect. Even the graphics and design of the opening can do much to set the right (or expected) tone. Occasionally there are movies that do not fit this very general rule, though. For example, Lucky Logan (watch the video below left) begins with a father telling a story to his child, and there is not much in this opening sequence that will make viewers anticipate that this is in fact going to be a heist movie, although the main tone is that of a comedy. At the opposite end, the opening sequence of Saturday night fever (watch the video below right) has become so famous, even iconic, in introducing both the character, Tony Manero (John Travolta) and one of the main theme of the story (the disco dance) that the film quickly became a cult movie (thanks also to the Bee Gees' musical score, here represented by their hit song "Staying Alive"), in the meantime overshadowing its other themes, which were just as important. The result was that we easily remember Travolta's outstanding performance on the dance floor, with his white suit and his hand pointing upwards, and have almost forgotten that the film is also a bitter depiction of a generation of Brooklyn kids, whose only gratification rests with the frantic dancing at the disco on their Saturday night outings, the only time when they seem to perceive a hint of meaning in their otherwise frustrating lives. But Travolta's image, walking rhythmically to the Bee Gees' score on his way to his job, was (and still is) so powerful that it really sets the tone for more music and more dancing to come, despite the fact that we will witness several sad stories through the movie (including one of Tony's friends' suicide). |
La truffa dei Logan/Logan Lucky (di/by Steven Soderbergh, USA 2017) |
La febbre del sabato sera/Saturday night fever (di/by John Badham, USA 1977) |
2. Toni drammatici e suspense Come abbiamo già notato, la maggior parte dei film, soprattutto nei generi thriller-catastrofico-fantascienza, inizia con uno stato d'animo teso, drammatico, che fornisce spunti per la storia o per il tema principale, in previsione degli sviluppi della trama stessa. È il caso di I figli degli uomini (si vedano i video qui sotto), dove siamo solo indirettamente informati della catastrofe che l'umanità sta attraversando. Quando i primi titoli di testa appaiono su uno sfondo nero, sentiamo la voce di un presentatore televisivo che annuncia la morte di un ragazzo di 18 anni. La prima immagine mostra una folla di persone che guardano disperatamente la TV in un bar. Questa non è una morte normale - il ragazzo era la persona più giovane in vita, ed è stato pugnalato a morte dopo essersi rifiutato di firmare un autografo - il suo status di celebrità alla fine lo ha ucciso. Con la sua morte, e una crisi di sterilità che impedisce alle donne di avere figli, la popolazione mondiale rischia la propria estinzione. Mentre guardiamo lo schermo televisivo che fornisce dettagli sulle date di nascita e morte del ragazzo, ci rendiamo conto che siamo nel 2027. Seguiamo poi il protagonista del film, Theo (Clive Owen), in un piano sequenza mentre esce in strada, ed è qui che otteniamo l'indicazione completa dell'ambientazione: Londra, 16 novembre 2027. Qualche istante dopo, c'è un'esplosione: il caffè è stato distrutto da un attacco terroristico. Questa sequenza di apertura ha già stimolato l'immaginazione e il senso di orrore e disperazione del pubblico per quella che promette di essere una lotta per la sopravvivenza. |
2. Drama and suspense As we have already noted, most films, especially in the thriller-catastrophic-science fiction genres, begin with a tense, dramatic mood, which gives hints or cues to the main story or theme, in anticipation of the developments of the plot itself. Such is the case in Children of men (watch the videos below), where we are only indirectly made aware of the indictment mankind is going through. As the first credits appear on a black background, we hear the voice of a TV announcer announcing the death of an 18-year-old boy. The first image shows a crowd of people desperately watching TV in a cafe. This is no ordinary death - the boy was the youngest person alive, and he was stabbed to death after refusing to sign an autograph - his celebrity status ultimately killed him. With his death, and an infertility crisis that prevents women from having children, the world 's population faces its own extinction. As we watch the TV screen giving details of the dates of birth and death of the boy, we realize that we are now in 2027. We then follow the film's protagonist, Theo (Clive Owen), in a long take as he goes out into the street, and this is when we get the full indication of the setting: London, 16th November 2027. Moments later, there is an explosion: the cafe has been destroyed in a terrorist attack. This opening sequence has already stirred the audience's imagination and sense of horror and desperation for what promises to be a fight for survival. |
Trailer italiano Opening sequence I figli degli uomini/Children of men (di/by Alfonso Cuaron, USA-GB-Giappone/Japan 2006) |
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Una tesa colonna sonora accompagna la sequenza di apertura di
Jurassic Park (si veda il video in basso a sinistra), dove un
gruppo di uomini sta lavorando per spostare una gabbia che
apparentemente contiene una strana creatura selvaggia. Non la vediamo ma
di tanto in tanto sentiamo grugniti e altri rumori inquietanti ...
Qualcosa nell'operazione in corso però va storto, la gabbia si rompe e
la creatura (che non vediamo mai del tutto) scappa, aggredendo l'uomo
che stava spostando la gabbia. A volte ci sembra di vedere la scena
attraverso gli occhi della creatura, il che rende l'intera sequenza
ancora più inquietante e piena di suspense. Nel caos che segue,
sentiamo il grido drammatico: "Sparale! Sparale!". Non sappiamo ancora
nulla della trama del film, ma questa sequenza di apertura crea
un'atmosfera di minaccia e terrore. Il regista Steven Spielberg, ovviamente, aveva già creato simili sequenze di apertura magistrali in precedenza, a partire da Lo squalo (si veda il video in basso a destra), che, nel 1975, stabilì nuovi standard per le storie dell'orrore. Questa volta, tuttavia, l'effetto fu ottenuta con mezzi molto diversi rispetto a Jurassic Park. La sequenza si apre con i titoli di testa che appaiono sovrapposti a quelle che presto ci renderemo conto essere le profondità oscure dell'oceano, con solo rumori deboli ma inquietanti che filtrano nell'oscurità. La musica tesa (di John Williams) aumenta di ritmo mentre navighiamo attraverso le acque dell'oceano, come se stessimo vedendo le cose attraverso gli occhi di una creatura acquatica. Poi, all'improvviso, la scena cambia bruscamente, mostrando ora una festa in spiaggia di notte: un fuoco, persone che parlano e ridono, chitarre che suonano... finché non sentiamo la voce di una ragazza che dice che sta andando a nuotare, seguita da un ragazzo ... Ritorno nelle profondità oscure dell'oceano ... e la voce della ragazza ora grida di terrore. Poi segue un silenzio oscuro. Non abbiamo visto molto, abbiamo solo sentito delle urla, ma l'atmosfera del film è chiaramente stabilita: assisteremo ad una storia certamente ad alta tensione. |
A tense soundtrack accompanies the opening sequence of Jurassic
Park (watch the video below left), where a group of men are working
to move a cage which apparently contains a strange, wild creature. We
don't see it but occasionally hear grunts and other disturbing noises
... Something in the operation under way goes wrong, though, the cage
breaks open, and the creature (which we never fully see) escapes,
assaulting the man who was moving the cage. At times we seem to see the
scene through the creature's eyes, which makes the whole sequence even
more disquieting and suspenseful. In the havoc that follows, we hear the
dramatic cry, "Shoot her! Shoot her!". We do not yet know anything about
the plot of the movie, but this opening sequence sets the mood for an
atmosphere of menace and terror. Director Steven Spielberg had, of course, created similar masterful opening sequences before, starting with Jaws (watch the video below right), which, back in 1975, set new standards for horror stories. This time, however, the effect is achieved through very different means than in Jurassic Park. The sequence opens with the credits appearing superimposed on what we shall soon realize to be the dark depths of the ocean, with only faint but disturbing noises filtering through the dark. The tense music (by John Williams) increases in rhythm as we navigate through the ocean's waters, as if we were seeing things through a water creature's eyes.Then, all of a sudden, the scene changes abruptly, now showing a beach party at night: a fire blazing, people talking and laughing, guitars playing ... until we hear a girl's voice saying that she's going swimming, followed by a boyfriend ... Back to the dark depths of the ocean, splashing sounds ... and the girl's voice now crying out in terror. Then a dark silence follows. We haven't seen much, we've only heard some screaming, but the mood of the movie is clearly established: we are going to witness some kind of horrific story. |
Jurassic Park (di/by Steven Spielberg, USA 1993) |
Lo squalo/Jaws (di/by Steven Spielberg, USA 1975) |
A volte il tono è suggerito facendo solo un piccolissimo riferimento ai
personaggi o alla storia, affidandosi invece a un uso semplice ma molto
efficace della macchina da presa. Nella sequenza di apertura di La
fiamma del peccato (si veda il video in basso a sinistra), vediamo solo la sagoma
di un uomo che cammina con le stampelle verso di noi, il pubblico. Man
mano che la figura avanza, diventando sempre più grande fino a riempire
lo schermo, il senso di minaccia e di suspense aumenta: non sappiamo chi
sia l'uomo o se sia destinato a essere un simbolo di qualcosa, e questo
si aggiunge alla nostra sensazione che stiamo iniziando un viaggio che
si preannuncia minaccioso e pericoloso. (Scopriremo in seguito che
l'uomo è un personaggio secondario, ma che il suo ruolo è cruciale, così
come il motivo per cui sta usando le stampelle.) Un uso più sofisticato di varie tecniche è all'opera nella sequenza del titolo di Seven (si veda il video in basso a destra), che mescola le tradizionali immagini in movimento con il moderno design digitale. I titoli di testa, realizzati con un alfabeto disegnato a mano, si alternano a una velocissima successione di immagini, alcune delle quali non abbiamo nemmeno il tempo di riconoscere o interpretare: sono primissimi piani di oggetti, mani che lavorano con strumenti, pagine di un libro, brevi testi scritti, disegni e forme astratte, improvvisi bagliori di luce, che appaiono su una pellicola che sembra essere stata graffiata a mano (come in effetti avvenne ad opera del designer dei titoli, Kyle Cooper). Non sappiamo cosa significhino queste immagini, né la funzione che svolgeranno nel film, ma siamo esposti al lavoro di qualcuno che potremmo pensare abbia una mente disturbata. Il tono cupo e minaccioso è stabilito, e solo più tardi ci renderemo conto che tutti i dettagli che abbiamo visto all'inizio erano stati assemblati come una sorta di diario da un serial killer (che, per inciso, non vedremo fino a una quarantina di minuti dopo l'inizio del film). |
Sometimes the tone is suggested by making just a very small
reference to the characters or the story, relying instead on a
simple yet highly effective use of the camera. In the opening sequence
of Double indemnity (watch the video below left), we only see
the silhouette of a man walking on crutches towards us, the audience. As
the figure advances, becoming bigger and bigger until it fills the
screen, the sense of menace and suspense heightens - we do not know who
the man is or whether he is meant to be a symbol of something, and this
adds to our feeling that we are starting out on a joruney which promises to be a
threatening and dangerous one. (We will later learn that the man is a
secondary character, yet that its role is crucial, as well as why he is going on crutches.) A more sophisticated use of various techniques is at work in the title sequence of Se7en (watch the video below right), mixing traditional moving images with modern degital design. The credits, made with a hand-drawn alphabet, alternate with a very quick succession of images, some of which we do not even have the time to recognize or interpret: they are very close-ups of objects, hands working with tools, pages of a book, short written texts, drawings and abstract shapes, sudden flashes of light, appearing on film stock which seems to have been scratched by hand (as indeed the film was by the title designer, Kyle Cooper). We do not know what these images mean, nor the function they will play in the movie, but we are exposed to the work of somebody we might well think has a disturbed mind. The dark, ominous tone is established, and only later will we realize that all the details we have seen at the start were being assembled as a sort of diary by a serial killer (which, incidentally, we do not see until about forty minutes into the movie). |
La fiamma del peccato/Double indemnity (di/by Billy Wilder, USA 1944) |
Seven/Se7en (di/by David Fincher, USA 1995) |
Un inizio originale e provocatorio segna lo stile di ripresa di Quentin
Tarantino, che in Kill Bill 1 (si veda il video in basso a sinistra)
utilizza ogni tipo di materiale camp e thrash anche
nei titoli di
testa: caratteri cinesi e un logo "d'epoca" di un'azienda
immaginaria ("ShawScope"), seguita da una musica jazz come sottofondo a
un altro titolo ("Il nostro film principale"), che
all'improvviso si trasforma in uno schermo nero. Sentiamo il suono di
una donna che ansima con le parole "La vendetta è un piatto che va
servito freddo" (un "vecchio proverbio Klingon", qualunque cosa
significhi...). Alla fine siamo in grado di vedere il volto gravemente
ferito della donna, e dei passi pesanti e minacciosi che si avvicinano
... presto seguiti da una mano guantata che sembra asciugare il sangue
sul viso della donna, mentre le dice: "Non c'è niente di sadico nelle
mie azioni..." e "Sono solo io, al culmine del mio masochismo". Queste
parole piuttosto oscure danno il tono a un film bizzarro e originale,
una sorta di film di vendetta "puzzle". |
An original, provocative beginning marks the filming style of
Quentin Tarantino, who in Kill Bill 1 (watch the video below
left) uses all kinds of camp, thrash materials even to give us the
initial credit titles: Chinese characters and an old-looking logo of an
imaginary company ("ShawScope"), followed by a jazzy music as a
background to another title ("Our feature presentation"), which suddenly
turns to a black screen. We hear the sound of a woman panting with the
words "Revenge is a plate best served cold" (an "Old Klingon Proverb",
whatever that means ...). Eventually we are able to see the badly injured
face of the woman, and heavy, menacing footsteps approaching ... soon
followed by a gloved hand that seems to dry out the blood on the woman's
face, while telling her, "There is nothing sadistic in my actions ..."
and "It's just me, at the climax of my masochism". These rather obscure
words set the tone for a bizarre, original movie, a sort of a "puzzle"
revenge movie. |
Italiano English Kill Bill - Volume 1/Kill Bill: Vol. 1 (di/by Quentin Tarantino, USA 2003) |
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3. Horror e fantascienza I film horror cercano naturalmente di impressionare gli spettatori fin dall'inizio, ma in molti casi l'orrore non inizia subito. Filmare la routine quotidiana e poi introdurre lentamente (o improvvisamente) elementi di suspense e terrore è un'altra strategia per impostare il tono in un modo diverso, ma molto efficace. Una classica storia dell'orrore, Scream (si veda il trailer in basso a sinistra), inizia con il titolo e un urlo in sottofondo, ma la sequenza seguente mostra una ragazza che risponde al telefono: un gesto molto quotidiano che si carica presto di significati minacciosi. L'interlocutore è qualcuno che si presenta immediatamente come un esperto di film horror e la informa anche che sta tenendo in ostaggio il suo ragazzo nel patio - l'unico modo per salvarlo sarà dare risposte corrette alle sue domande sui film horror. La ragazza terrorizzata cerca di giocare a questo gioco orribile, ma dà la risposta sbagliata e, dopo aver visto il suo ragazzo assassinato brutalmente, soccomberà lei stessa all'assassino mascherato, mentre i suoi genitori stanno tornando a casa da una serata fuori. Più che suggerire solo un tono per il film, questa sequenza è un vero e proprio "prologo" che suggerisce l'atmosfera degli ulteriori omicidi a seguire ... Anche i film di fantascienza si sono evoluti nel modo in cui introducono il tono della storia. Gli sviluppi tecnologici non vengono solo utilizzati per creare nuove e originali forme di presentazione, ma hanno anche cambiato il modo in cui il pubblico è invitato a relazionarsi con i significati che il film intende trasmettere. Matrix (si veda il video in basso a destra) è stato uno dei primi film a utilizzare una forma di introduzione che avrebbe immediatamente richiamato le aspettative del pubblico (e non solo giovane). Lo schermo è letteralmente "invaso" da stringhe di dati del computer che cadono dall'alto e, mentre sentiamo i suoni e le voci di una chiamata telefonica, lo schermo diventa effettivamente lo schermo di un computer, di nuovo pieno di stringhe di dati e primi piani di cifre. La macchina da presa ingrandisce le cifre e poi quello che potrebbe essere l'interno della memoria di un computer... finché, nell'oscurità che segue, iniziamo a distinguere figure con torce che cercano qualcosa nello spazio... |
3. Horror and science fiction Horror movies naturally try to impress viewers right from the start, but in several cases the horror does not start straightaway. Filming the everyday routine and then slowly (or suddenly) introducing elements of suspense and terror is another strategy to set the tone in a different, yet very effective way. A classic horror story, Scream (watch the trailer below left), starts off with the title and a scream in the background, but the following sequence shows a girl answering the phone: a very ordinary act which is soon charged with threatening meanings. The caller is someone who immediately presents himself as an expert on horror movies, and also informs her that he is holding her boyfriend in hostage in the patio - the only way to save him will be to give correct answers to the caller's questions on horror movies. The terrorized girl tries to play this horrific game, but gives the wrong answer, and, after seeing her boyfriend brutally murdered, will herself succumb to the masked killer, as her parents are coming back home from a night out. More than suggesting just a tone for the film, this sequence is a real "prologue" suggesting the mood of the further killings to follow ... Science fiction films, too, have evolved in the ways they introduce the tone of the story. Technological developments are not just being used to create new, original forms of presentation - they have also changed the ways in which the audience in invited to relate to the meanings that the film intends to convey. The matrix (watch the video below right) was one of the first movies to use a form of introduction which would immediately resonate with the (young) audience's expectations. The screen is literally "invaded" by strings of computer data falling from its top, and, as we hear dialling sounds and voices over the phone, the screen actually becomes a computer screen, againg filled with strings of data and close-ups of digits. The camera zooms in towards the digits and then into what might be the inside of a computer's memory ... until, in the darkness that follows, we begin to distinguish figures with torches searching through space ... |
Scream (di/by Wes Craven, USA 1996) |
Matrix/The matrix (di/by Andy e/and Larry Wachowski, USA/Australia 1999) |
4. Western, avventura ... e oltre Anche i western hanno una lunga tradizione di tipiche sequenze iniziali, ma i film di Sergio Leone stanno in una classe a sé stante, poiché iniziano con la storia, come spesso accade con i film d'azione, ma allo stesso tipo forniscono una ricca e originale introduzione al tono peculiare di questi "spaghetti western". Il buono, il brutto e il cattivo (si veda il video in basso a sinistra), ad esempio, inizia con inquadrature lunghe di un paesaggio desertico; il silenzio è rotto solo dal rumore degli animali selvatici; i campi lunghi si alternano a primissimi piani di tre uomini che si guardano. Sebbene non ci sia una colonna sonora, la tensione è palpabile, come se tutti (compreso il pubblico) si aspettassero che qualcosa possa accadere in qualsiasi momento. Ora il vento spazza il terreno polveroso, mentre i tre personaggi iniziano a camminare, convergendo verso una capanna ... improvvisamente, irrompono nell'edificio, accompagnati da molteplici spari ... e appare un testo ("Il brutto") insieme al fermo immagine di uno dei tre personaggi, subito seguito dalle prime note della famosissima colonna sonora di Ennio Morricone. La continuazione di questa sequenza introdurrà in modo simile il "cattivo" e il "buono". Una sequenza di apertura simile viene utilizzata per introdurre lo stesso tono in C'era una volta il West (si veda il video in basso a destra). Questa volta, il silenzio è rotto solo dal cigolio delle pale arrugginite di una turbina eolica. Tre uomini stanno aspettando, a quanto pare, l'arrivo di un treno. Quando il vento si alza, si sentono altri rumori meccanici, e l'occasionale ronzio di grilli e mosche, contro il silenzio della scena, e, ancora una volta, i campi lunghi si alternano ai primi piani dei personaggi. Il tono teso e pieno di suspense sottolinea la lunga attesa che qualcosa accada. Improvvisamente vediamo e sentiamo il treno, con la machina da presa posizionata sotto la locomotiva e le carrozze. Mentre il treno si ferma, i tre uomini sono pronti, le dita sui grilletti delle loro pistole ... |
4. Western, adventure ... and beyond Westerns have also a long tradition of typical opening sequences, but Sergio Leone's films stand in a class of their own, as they start off with the story, as is often the case with action movies, but at the same time provide a rich and original introduction to the peculiar tone of these "spaghetti westerns". The Good, the Bad and the Ugly (watch the video below left), for example, starts with long shots of a desert landscape; the silence is only broken by the sound of wild animals; the long shots alternate with very close-ups of three men looking at each other. Although there is no musical score, the tension is palpable, as if everybody (including the audience) is expecting something to happen at any time. Now the wind sweeps over the dusty ground, as the three characters start walking, converging towards a hut ... suddenly, they break into the building, accompanied by multiple shootings ... and a text ("The Ugly") appears along with a freeze frame of a character, immediately followed by the first notes of the well-known score by Ennio Morricone. The continuation of this sequence will introduce in a similar way the "Bad" and "The Good". A similar opening sequence is used to introduce the same tone in Once upon the time in the West (watch the video below right). This time, the silence is broken only by the squeak turning of the rusty blades of a wind turbine. Three men are waiting, apparently for the arrival of a train. As the wind rises, we hear other mechanical sounds, and the occasional buzz of crickets and flies, against the silence of the scene, and, once again, the long shots alternate with close-ups of the characters. The tense, suspenseful tone underscores the long wait for something to happen. Suddenly, we see and hear the train, with the camera placed under the engine and carriages. As the train comes to a stop, the three men stand with their fingers on the triggers of their guns ... |
Il buono, il brutto e il cattivo/The Good, the Bad and the Ugly (di/by Sergio Leone, Italia/Italy 1966) |
C'era una volta il West/Once upon a time in the West (di/by Sergio Leone, Italia/Italy-USA 1968) |
Un'altra sequenza magistrale ci introduce
nell'ambientazione di Apocalypse now (si veda il video in basso
a sinistra), che però, contrariamente ai tipici western di Sergio
Leone, si basa su un complesso gioco di immagini e suoni. Sullo sfondo
di una giungla, sentiamo le pale del rotore di un elicottero che vola
veloce attraverso lo schermo. Mentre il fumo si alza dal suolo, sentiamo
una chitarra: è l'inizio di "This is the end" dei Doors, che accompagna immagini di
incendi e bombe che esplodono nella giungla finché... non vediamo il volto
di un uomo, a testa in giù, i cui occhi sembrano fissare il
paesaggio in fiamme che gli passa davanti. Vediamo diversi oggetti,
apparentemente appartenenti all'uomo, mentre la canzone sfuma, il
suono delle pale dell'elicottero si mescola al suono di un ventilatore
appeso al soffitto. La macchina da presa percorre la stanza, raggiunge una
veneziana, attraverso la quale vediamo una strada cittadina. Quindi
sentiamo la parola "Saigon", e subito dopo vediamo il volto dell'uomo
che guarda attraverso la tenda, dicendo: "Saigon ... sono ancora a
Saigon". Le immagini della guerra, le parole della canzone che enfatizza
"La fine", e il tono depresso dell'uomo che guarda verso la città,
evocano un tono di drammatica tensione, che sarà solo l'inizio di un
viaggio terribile nella profondità di un paese devastato ... e nelle
profondità della mente umana. Un altro viaggio di scoperta è narrato in The new world - Il nuovo mondo (si veda il video in basso a destra), la cui sequenza di apertura stabilisce il tono di contrasto tra il mondo naturale, "abitato dai nativi americani, simboleggiato dalle riprese subacquee, e le tre navi che vediamo mentre la macchina da presa "emerge" dal mare e ci vengono fornite informazioni sul luogo e il tempo dell'azione - "Virginia 1607". Le navi rappresentano il mondo "civilizzato" dell'English Royal Charter inviate a fondare una colonia. A bordo di queste navi, vediamo i coloni occuparsi delle loro faccende quotidiane e guardare con curiosità il "Nuovo Mondo" che si svela davanti ai loro occhi. Poi ci spostiamo verso la terraferma, dove i Nativi si stanno radunando con ciò che possiamo presumere essere paura, preoccupazione e ansia. E vediamo anche per la prima volta una donna, stagliata contro il mare, che sarà uno dei personaggi principali: Pocahontas, la figlia del capo tribù. I coloni tirano a terra le loro barche e iniziano a esplorare la natura selvaggia. Vediamo anche scorci di un uomo in prigione: si tratta del capitano John Smith (Colin Farrell), condannato a morte per ribellione. La sequenza di apertura si conclude con la figura del capo della spedizione (il capitano Christopher Newport, interpretato da Christopher Plummer) che osserva il nuovo paesaggio. |
Another masterly sequence introduces us to the setting of
Apocalypse now (watch the video below left), which, however, contrary
to the typical Sergio Leone western sequences, relies on a complex
interplay of images and sounds. Against the background of a jungle, we
hear the rotor blades of a helicopter which quickly flies across the
screen. As smokes rises from the ground, we hear a guitar playing: it is
the beginnning of The Doors' "This is the end", which accompanies images
of fires and bombs exploding in the jungle ... until we get to see the
face of a man, upside down, whose eyes appear staring at the burning
landscape passing in front of him. We see several objects, apparently
belonging to the man, and, as the song fades out, the sound of the
helicopter blades mixes with the sound of a ventilator hanging from the
ceiling. The camera travels across the room, reaches a Venetian blind,
through which we see a city street. We then hear the word "Saigon", and
immediately after we see the man's face looking through the blind,
saying, "Saigon ... I'm still in Saigon". The images of war, the words
of the song emphasizing "The end", and the depressed tone of the man
looking out into the city, all conjure up a tone of dramatic tension,
which will be just the start of a dreadful journey into the depths of a
country laid waste ... and into the depths of the human mind. Another journey of discovery is narrated in The new world (watch the video below right), whose opening sequence establishes the tone of contrast between the natural, "yet unspoilt" world inhabited by the Native Americans, symbolised by the underwater shots, and the three ships which we see as the camera "emerges" from the sea and we are given information about the place and time of the action - "Virginia 1607". The ships represent the "civilized" world of the English Royal charter sent to found a colony. Aboard these ships, we see the settlers tending to their daily chores as well as looking with curiosity at the "New World" unveiling before their eyes. Then we move to the land, where the Natives are gathering with what we may assume to be fear, worry and anxiety. And we also catch a first glimpse of a woman, silhoutted against the sea, who will be one of the main characters - Pocahontas, the daughter of the tribe's chief. The settlers pull their boats ashore and start exploring the wilderness. We also capture glimpses of a man in jail - this is Captain John Smith (Colin Farrell), sentenced to death for mutinous remarks. The opening sequence ends with the figure of the leader of the expedition (Captain Christopher Newport, played by Christopher Plummer) surveying the new landscape. |
Apocalypse now (di/by Francis Ford Coppola, USA 1979) |
The new world - Il nuovo mondo/The new world (di/by Terrence Malick, USA 2005) |
A volte la sequenza di apertura riesce a suggerire il tono generale del
film mostrando una raccolta di immagini che si riferiscono vagamente
alla storia e al tema principale che sarà il soggetto del film. Nel caso
di Melancholia (si veda il video qui sotto), ad esempio, è difficile
prevedere alcunchè tranne che l'atmosfera generale della
storia: la sequenza mostra, tra l'altro, riprese al rallentatore dei
personaggi principali, un cavallo che stramazza al suolo, uccelli che cadono e immagini
dei pianeti nello spazio. Tutto ciò può suggerire una sequenza onirica,
o un'allucinazione, o una sorta di fantasia, ma non abbiamo indizi
sufficienti per anticipare nulla sulla trama reale. Il film parla in
realtà di due sorelle, una in procinto di sposarsi, poco prima che un
pianeta sconosciuto si scontri con la Terra, ma il regista von Trier è
più interessato a suggerire una sensazione di morte imminente e di dramma
apocalittico, senza riferimenti più specifici in questa sequenza di
apertura. |
Sometimes the opening sequence manages to suggest the general
tone of the movie by showing a collection of images which loosely refer
to the story and main theme that will be the subject of the film. In the
case of Melancholia (watch the video below), for example, it is
hard to predict anything but the most general mood and atmosphere of the
story: the sequence shows, among other things, slow motion shots of the
main characters, a collapsing horse, falling birds, and images of the
planets in space. All this may suggest a dream sequence, or an
hallucination, or a fantasy of sorts, but we do not have enough clues to
anticipate anything about the actual plot. The film is actually about
two sisters, one about to get married, just before an unknown planet is
going to collide with the Earth - but director von Trier is more
interested in suggesting a feeling of impending doom and apocalyptic
drama, without any more specific references in this opening sequence. |
Melancholia (di/by Lars von Trier, Danimarca/Denmark-Svezia/Sweden-Francia/France-Germania/Germany 2011) |
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5. Cominciare con un tono leggero ... Il tono suggerito dalla sequenza di apertura non fornisce sempre una chiave completa delle caratteristiche della storia che seguirà; in altre parole, un inizio "leggero" non impedisce al film di affrontare temi seri, anche drammatici. Fa' la cosa giusta (si veda il video in basso a sinistra), ad esempio, inizia in modo molto vivace, con una ragazza afroamericana che balla freneticamente sulle note della canzone hip hop dei Public Enemy "Fight the power", sullo sfondo tipico di una strada di New York (Brooklyn). Il tono è pieno di energia, prefigurando un film che si preannuncia aggressivo, sexy e provocatorio. Il titolo stesso della canzone è in linea con questo stato d'animo. E il film è ambientato in un quartiere di Brooklyn ed esplora la tensione razziale tra i suoi residenti afroamericani e gli italoamericani proprietari di una "pizzeria" locale. Ma il tono suggerito all'inizio non racconta tutta la storia: le tensioni culmineranno infatti in tragedia e violenza. Allo stesso modo, la sequenza di apertura di Scappa - Get out (si veda il video in basso a destra) segue un giovane afroamericano mentre cammina di notte lungo una strada suburbana, parlando a se stesso sulla sua situazione ("Mi hanno portato qui fuori in questo orrendo sobborgo del cazzo. Sono serio però. Mi sento come uno fuori posto qui") ... mentre sentiamo le note di apertura di una canzone vivace ("Run, rabbit, run", che era una canzone pop molto popolare in Inghilterra durante la seconda guerra mondiale) ... la canzone sembra provenire dallo stereo di un'auto bianca, che all'improvviso si avvicina al giovane. Lui si innervosisce e cerca di scappare, ma una figura mascherata vestita di nero e con indosso un elmo da cavaliere medievale esce dall'auto e lo rapisce... Il volume della canzone aumenta mentre l'auto si allontana e i titoli di testa iniziano a scorrere. Cosa dobbiamo pensare di questa sequenza di apertura? Un rapimento è sicuramente un inizio drammatico, ma il dramma è in qualche modo contraddetto dalla vivace colonna sonora... lasciandoci incerti sul vero tono che svilupperà il film (in effetti, questo si rivelerà un thriller/horror, in linea con la tradizione dei "morti che camminano" ("The Walking Dead")...). La sequenza di apertura, tuttavia, suggerisce l'atmosfera di un film ibrido, che mescola commedia e horror. |
5. Starting out on a lighter note ... The opening sequence's suggested tone does not always provide a full key to the features of the story that is going to follow; in other words, starting off in a light mood does not prevent the movie from dealing with serious, even dramatic themes. Do the right thing (watch the video below left), for instance, starts off in a very lively way, with an African American girl dancing frantically to the tune of Public Enemy's hip hop song "Fight the power", against the typical background of a New York (Brooklyn) street. The tone is full of energy, foreshadowing a film which promises to be aggressive, sexy and provocative. The title of the song itself is in line with this mood. And the movie is actually set in a Brooklyn neighbourhood and explores the racial tension between its African-American residents and the Italian American owners of a local "pizzeria". But the tone suggested at the start does not tell the whole story: the tensions will in fact culminate in tragedy and violence. In a similar vein, the opening sequence of Get out (watch the video below right) follows a young African American as he walks at nighttime along a suburban street, talking to himself and his situation ("They got me out here in this creepy, confusing ass suburb. I'm serious though. I feel like a sore thumb out here") ... as we hear the opening notes of a lively song ("Run, rabbit, run", which was a very popular pop song in England during World War II) ... the song seems to come from the stereo set of a white car, which suddenly gets near the youth. He gets nervous and tries to get away, but a masked figure dressed in black and wearing a medieval knight's helmet gets out of the car and abducts him ... The volume of the song increases as the car drives away and the credits start rolling. What are we to make of this opening sequence? An abduction is certainly a dramatic start, but the drama is somehow contradicted by the lively musical score ... leaving us uncertain about the real tone that the film will develop (in fact, this will revealed to be a thriller/horror movie, in the line of the "Walking Dead" tradition ...). The opening sequence, though, suggests the mood of a hybrid movie, mixing comedy and horror. |
Fa' la cosa giusta/Do the right thing (di/by Spike Lee, USA 1989) |
Scappa - Get out/Get out (di/by Jordan Peele, USA 2017) |
All'estremo opposto, ci sono pochi dubbi sul significato del tono
suggerito dalla sequenza di apertura de Il re leone (si veda il video in
basso a sinistra). Stiamo assistendo a un grande evento: la nascita di
Simba, il giovane leone che sarà l'erede al trono del regno delle Terre
dell'Orgoglio. "La scena di apertura di questo classico senza tempo
inizia con un branco di animali simile all'Arca di Noè mentre si
spostano verso una scogliera in lontananza. E' nato Simba e sarà
presentato al pubblico come il nuovo principe delle Terre dell'Orgoglio.
Inizia il canto zulù, che introduce l'arrivo del [re] Mufasa
mentre prepara il rituale per presentare suo figlio appena nato al mondo
.... Simba [viene sollevato] di fronte agli spettatori sottostanti. Le terre
esultano per il loro nuovo erede e la luce si diffonde dal cielo.
Lo spettacolo è potentemente ipnotico mentre facciamo conoscenza del cucciolo di
leone e della sua famiglia. Ci troviamo già a sperare in un lieto
fine. Purtroppo, i risultati non sono quelli che abbiamo in mente, ma
l'inizio prefigura perfettamente il doloroso viaggio e, al contempo, il
finale più ottimista che ne consegue" (Nota 1). La canzone di
apertura, "Circle of life", è stata composta da Elton John, con testi
di Tim Rice, ed eseguita da Carmen Twillie e Lebo M. (che ha fornito la
voce di apertura in lingua zulu). Altrettanto emozionante è la sequenza di apertura di La La Land (si veda il video in basso a destra), che si apre su un'autostrada di Los Angeles, con un enorme ingorgo nell'ora di punta. La macchina da presa scorre lungo le auto bloccate in una coda apparentemente infinita e sentiamo i suoni provenienti dagli stereo delle auto. Ma presto, da questi suoni, emerge il tema musicale di apertura, "Another day of sun", che dà il via a una vera e propria celebrazione del nuovo giorno che ci attende: la gente esce dalle auto e inizia a cantare e ballare, salendo sui tetti delle auto, ballando tra le auto e i camion. Il tono è molto chiaro: siamo nel bel mezzo di un musical, dove, come nella vecchia tradizione hollywoodiana, la realtà lascia il posto alla fantasia, la gente si lancia in un'esplosione di canti e balli. È "un altro giorno di sole", un modo per entrare in un mondo diverso, celebrare la gioia e la felicità di essere vivi e giovani. La fine della sequenza si trasforma in un'attenta e ben orchestrata coreografia di massa, molto apprezzata dalla critica e perfetta per un inizio "alla grande" ... |
At the other end of the line, there is little doubt about the
meaning of the tone suggested by the opening sequence of The Lion
King (watch the video below left). We are witnessing a grand event -
the birth of Simba, the young lion who is going to be the heir to the
throne of the kingdom of the Pride Lands. "The opening scene of
this timeless classic begins with a Noah’s Ark-like herd of animals as
they each move toward a cliff in the distance. Simba has been born and
will be presented to the public as the new prince of the Pride Lands.
The renowned Zulu chant begins, introducing [King] Mufasa’s arrival as
he prepares the ritual to present his newborn son into the world ....
Simba [is raised] up to the spectators below. The lands cheer for their
new heir and light casts down from the sky above. The spectacle is
powerfully hypnotic as we learn of the baby lion and his family.
Already, we find ourselves hoping for a happily ever after. Sadly, the
results aren’t what we have in mind, but the beginning perfectly builds
up the journey of heartbreak and the more upbeat resolution that
follows" (Note 1). The opening song, "Circle of life", was composed
by Elton John, with lyrics by Tim Rice, and performed
by Carmen Twillie and Lebo M. (who provided the opening vocals in the
Zulu language). Equally exciting is the opening sequence of La La Land (watch the video below right), which opens on a Los Angeles freeway, with a huge traffic jam in the rush hour. The camera travels along the cars stuck in a seemingly endless queue, and we hear sounds coming from the car stereos. But soon, out of these sounds, emerges the opening musical theme, "Another day of sun", which starts a real celebration of the new day ahead of us: the people get out of their cars and start singing and dancing, climbing on to the car roofs, dancing among the cars and trucks. The tone is very clear: we are in the middle of a musical, where, like in the old Hollywood tradition, reality gives way to fantasy, people burst into an explosion of singing and dancing. It's "another day of sun", a way of stepping into a different world, celebrating the joy and happiness of being alive and young. The end of the sequence turns into a careful orchestrated mass choreography, which was highly praised by critics as the film gets off to a flying start ... |
Il Re Leone/The Lion King (di/by Roger Allers e/and Rob Minkoff, USA 1994) |
La La Land (di/by Damien Chazelle, USA 2016) |
Note/Notes
(1) Da/From The 40 Greatest Opening Movie Scenes Of All Time, by Turner Minton, screenrant.com website.
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