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I 400 colpi/Les 400 coups/The 400 blows (di/by François Truffaut, Francia/France 1959) |
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Sui titoli di testa di I 400 colpi scorrono le immagini di una Parigi lontana dalle rappresentazioni turistiche e stereotipate tipiche di tanti film ambientati nella capitale francese. Il capolavoro della Nouvelle Vague ci propone invece una carrellata attraverso una Parigi più autentica, reale, quotidiana, anche se la Torre Eiffel, che compare così spesso sullo sfondo (ma anche in primo piano) sembra incarnare un simbolo a protezione della città - una città che, insieme al giovane protagonista del film, fornisce un quadro autentico e realistico, al limite del semi-documentaristico, di vite descritte da Truffaut con precisione e affetto, ma anche con la sensibilità di chi vuole non solo descrivere ma indagare e capire un ambiente e la psicologia dei suoi personaggi. | The opening credits of The 400 blows are accompanied by images of Paris far removed from the sterotypical sights which are a staple of so many movies set in the French capital. This materpiece of the Nouvelle Vague, on the other hand, provides us with a tracking shot of a more authetic, real and "everyday" Paris, although the Eiffel Tower, which often appears in the background (but also in close-up) seems to embody a symbol protecting the city - a city which, together with the young protagonist of the movie, offers an authentic and realistic, almost documentary-like, picture of lives described by Truffaut with precision and affection, but also with the sensibility of a person who is keen not just to descrive but also to look into and find out about a particular place and the psychology of those who live there. | ||||||
Midnight in Paris (di/by Woody Allen, USA/Spagna/Spain 2011) - Trailer italiano sulla sinistra, inglese sulla destra - Italian trailer on the left, English on the right |
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Parigi è "bellissima al mattino", "meravigliosa di pomeriggio,
"incantevole di sera" ... ma "dopo mezzanotte è magica": il protagonista
infatti ogni notte, dopo mezzanotte, viene trasportato indietro nel
tempo, nella Parigi degli anni '20 popolata da tanti artisti famosi come
Scott Fitzgerald, Picasso, Hemingway ... In questo affettuoso omaggio a
Parigi, Woody Allen ci descrive un posto magico, dove è possibile, con
l'aiuto della magia del cinema, viaggiare nel tempo e nel contempo
rivivere emozioni e sorprese come se appartenessero al quotidiano. |
Paris is "beautiful in the morning", "wonderful in the afternoon", "enchanting in the evening", but "magic after midnight": every night the main character, just after midnight, is carried back in time into the Paris of the 1920's, whwre he meets a number of famous artists like Scott Fitzferald, Picasso, Hemingway ... In thia loving homage to Paris, Woody Allen describes a magical place, where we can, with the help of cinema's magic, travel in time while living emotions and surprises as if they belonged to our daily reality. | ||||||
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Dililì a Parigi/Dilili à Paris/Dilili in Paris (di Michel
Ocelot, Francia/France 2018) |
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Una piccola kanak meticcia, arrivata fortunosamente in Francia dalla
Nuova Caledonia, stringe amicizia con un gentile facchino, e insieme
cercheranno di rintracciare una banda di malfattori, ladri e rapitori di
bambine. Il tutto sullo sfondo della Parigi della Belle Epoque, tra
immaginazione, sogno e grande spettacolo, in questo affascinante film di
animazione. "Ocelot risponde al richiamo delle urgenze politiche e
sociali contemporanee, e all'oscurità culturale di questo inizio di
millennio, ambientando i peggiori spettri dell'attualità, misoginia e
terrorismo, al tempo del progresso (Gustave Eiffel), delle invenzioni
futuristiche (Alberto Santos-Dumont, i Lumière), delle scoperte
scientifiche (Marie Curie), dei capolavori dell'arte (Toulouse-Lautrec,
Renoir, Picasso, Rodin, Camille Claudel) e della letteratura (Proust)"
(Nota 1) |
A little kanak girl, who has just arrived in France from New Caledonia, makes friends with a friendly porter, and together they will try to track down a gang of criminals, thieves and kidnappers. The story is set in the Paris of the Belle Epoque, halfway between fantasy and dream, in this fascinating animated movie. "Ocelot answers the call of the contemporary political and social issues, as well as the cultural darkness of the early years of the new millennium, by setting today's worst spectres, misogyny and terrorism, at the time of 19th century progress (Gustave Eiffel), of futuristic inventions (Alberto Santos-Dumont, the Lumière brothers), of scientific discoveries (Marie Curie), of artistic masterpieces (Toulouse-Lautrec, Renoir, Picasso, Rodin, Camille Claudel) and of literature (Proust)" (Note 1). |
Ultimo tango a Parigi/Last
tango in Paris (di/by Bernardo Bertolucci, Italia/Francia,
Italy/France 1972) |
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Nulla di più drammaticamente diverso rispetto al video precedente, l'inizio di Ultimo tango a Parigi ci presenta il suo protagonista (Marlon Branco) che ai aggira sotto il ponte Bir-Hakeim di Parigi, spaesato e oppresso dalla città e dai suoi rumori, con il rombo della metropolitana sovrastante, e con la figura di quella che sarà la sua compagna in un'avventura illusoria e tragica al contempo (Maria Schneider) che compare proprio in questa sequenza iniziale. | Nothing could be more dramatically different from the previous video than the opening sequences of Last tango in Paris, where we meet the protagonist (Marlon Brando) wandering under the Bir-Hakeim bridge in Paris, bewildered and oppressed by the city and its sounds, with the rumble of the metro over him, while the image of the woman who will be his partner in a deceptive and tragic adventure (Maria Scnheider) appears to him in this opening sequence. |
Gli amanti del Pont Neuf/Les amants du Pont Neuf/The lovers on the bridge (di/by Leos Carax, Francia/France 1991)
Ancora un ponte, ma questa volta è il Pont Neuf a costituire l'ambiente in cui si incontrano e si rincorrono i due protagonisti (Denis Lavant e Juliette Binoche), due figure tormentate da angosce esistenziali, che in questo sequenza sembrano danzare al ritrmo di una coreografia forsennata, su un collage di musiche eclettiche (che comprendono anche il valzer di Sul bel Danubio blu) e sullo sfondo di una Parigi notturna, illuminata da una fantasmagoria di fuochi d'artificio (una scena curiosamente tutta ricostruita in studio e paradossalmente dunque tutta irreale ...). | Once again a bridge, but this time it is the Pont Neuf: the setting where the two main characters (Denis Lavant and Juliette Binoche) meet and run after each other - two people haunted by existential anxieties, who in this sequence seem to dance to the rhythm of a crazy choreography and to the tunes of an eclectic score (which even includes the waltz of On the beautiful blue Danube), with Paris by night in the background, lit by a brilliant display of fireworks (a scene which was wholly re-invented in a studio and thus, paradoxically, far from being real ...). |
Before sunset - Prima del tramonto/Before sunset (di/by Richard Linklater, USA 2004) |
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Moulin Rouge! (di/by Baz Luhrmann, USA 2001) |
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Parigi a piedi nudi/Paris pieds nus (di/by Dominique Abel e/and Fiona Gordon, Francia/Belgio, France/Belgium 2016)
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Cenerentola a Parigi/Funny face (di/by Stanley Donen, USA 1957)
Le più famose e spettacolari immagini di Parigi fanno anche qui da sfondo alle esibizioni canore e coreografiche dei tre interpreti di questo musical, uno degli ultimi classici musical hollywoodiani, in cui un maturo fotografo di moda (Fred Astaire) convince la direttrice di una rivista (Kay Thompson) ad assumere una commessa di New York (Audrey Hepburn) per le sfilate di moda della capitale francese. Bonjour Paris, la canzone su cui si svolge questa sequenza, omaggia la città e insieme il fascino della danza su cui è costruito questo sogno musicale. | The most famous and spectacular sights of Paris are again the setting of the singing and dancing performances of the three main characters of this musical, one of the last classical Hollywood musicals, in which a middle-aged fashion photographer (Fred Astaire) persuades the editor of a magazine (Kay Thompson) to hire a New York sales clerk (Audrey Hepburn) for the fashion parades in the French capital. Bonjour Paris, the song which is the score of this sequence, is a homage both to the city and to the charm of dance, on which this musical dream is based. |
Le weekend (di/by Roger Mitchell, GB 2013)
Una coppia inglese sposata da molto tempo (Jim Broadbent e Lindsay Duncan)decide di passare un fine settimana a Parigi, per ritrovare i luoghi dove avevano trascorso il viaggio di nozze, e anche un po' per ravvivare il loro rapporto. Tra nostalgia e (ri)scoperta, i due rivedranno la città con nuovi occhi, ma con la punta di malinconia che segna inesorabilmente il passaggio del tempo. | An English couple who haas been married for a long time (Jim Broadbent and Lindsay Duncan) decides to spend a weekend in Paris, to see the places where they had spent their moonlight holiday, and also to try and rekindle their relationship. Between nostalgia and (re)discovery, they will see the city with new eyes, although with a touch of sadness which inexorably marks the passage of time. |
Un americano a Parigi/An American in Paris (di/by Vincente Minnelli, USA 1951)
Come non terminare questo breve omaggio a Parigi senza alcune delle magiche sequenze di Un americano a Parigi, in cui la città appare come un luogo incantato e fiabesco, teatro ideale per le coreografie danzate da Gene Kelly e Leslie Caron? Le sontuose scenografie, tutte ricostruite in studio, si ispirano ai dipinti di tanti famosi pittori che hanno ritratto la città, tra cui Toulouse-Lautrec, Renoir, Van Gogh, Rousseau, Utrillo ... e la colonna sonora è tutta basata sulle canzoni di George e Ira Gershwin ... Un tripudio di colori, suoni e movimenti ... | We cannot end this short homage to Paris without some of the magic sequences from An American in Paris, where the city appears and a fairy-land enchanted place, the ideal stage for the dancing performances of Gene Kelly and Leslie Caron. The luxurious settings, all filmed in a studio, draw inspiration from the paintings of so many artists who portrayed the city, among whom Toulouse-Lautrec, Renoir, Van Gogh, Rousseau, Utrillo ... and the musical score is all based on George and Ira Gershwin's songs ... A galaxy of colours, sounds and movement ... |
Note/Notes
(1) Dal sito Mymovies.it