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Pedro (Seconda parte) |
Pedro Almodóvar: identity issues (Part 2) |
Note: - E' disponibile una versione pdf di questo Dossier. - Alcuni video di YouTube, segnalati dal simbolo forniscono sottotitoli generati automaticamente. Clicca qui per dettagli su come visualizzarli. Torna alla Prima parte 7. Un periodo di transizione Negli anni successivi al grande successo internazionale di Donne sull'orlo di una crisi di nervi, Ancora una volta, però, questi nuovi discorsi passano attraverso il tema del cinema, della sua artificiosità e del rapporto che esso instaura tra realtà e finzione. In Legami!, questo è evidente sin dall'inizio, in cui vediamo una grottesca scena tra l'horror e il porno, che si rivela essere in realtà una sequenza di un film che si sta girando in uno studio. La protagonista-pornostar Marina (Victoria Abril) diventa presto oggetto di attenzione d parte di un giovane appena uscito dal manicomio, Ricky (Antonio Banderas), che la rapisce, la tiene segregata e fa di tutto per convincerla a sposarlo e metter su famiglia con lui - riuscendo alla fine a convincerla, nonostante il rapporto sado-masochistico che si è nel frattempo instaurato tra loro(video 1 qui sotto, e trailer nel video 2). Ancora una volta, come dicevamo, la finzione del cinema viene chiaramente "svelata", ma serve nel contempo a definire i personaggi, che proprio dai ruoli che interpretano sembrano ricavare almeno una parte della loro vera, autentica identità. Tutto sembra oscillare tra realtà e finzione, e lo spettatore è portato a "stare al gioco" e a rimanere coinvolto, sospendendo il gioudizio morale, dalla storia, che nel frattempo ha delineato chiaramente la psicologia dei due protagonisti. Il cinema stesso sembra definirne la personalità: non solo Marina all'inizio sta girando un film horror, ma durante la sua prigionia guarda alla televisione La notte dei morti viventi (di George A. Romero, USA 1968) e, oltre alla colonna sonora di Ennio Morricone, udiamo persino un tema musicale da Psyco di Hitchcock ... Insieme a questi riferimenti cinematografici, altrettanto evidenti sono le immagini religiose, tra il kitsch e la pop art, che in realtà sono una delle costanti delle immagini dei film di |
Notes: - A pdf version of this Dossier is available. - Some YouTube videos, featuring the icon, provide automatically generated subtitles. Click here to see how to visualize them. Back to Part 1 7. A period of transition In the years following the great international success of Women on the verge of a nervous breakdown, Once again, though, these new elements are displayed through with the help of cinema, its artificial nature and the relationship between reality and fiction. In Tie me up! Tie me down!, this is evident right from the start, when we see a grotesque mise-en-scene halfway between horror and porno, which turns out to be a sequence froma movie that is being shot in a studio. The protagonist, pornostar Marina (Victoria Abril) soon attracts the attention of a young man just dismissed from a mental hospital, Ricky (Antonio Banderas), who kidnaps her, keeps her segregated and does everything he can to persuade her to marry him and form a family - eventually succeeding in this plan, despite the sado-masochistic relationship that has in the meantime evolved between them (video 1 below, and trailer in video 2). Once again, as we said, the cinematic fiction is clearly unveiled, but in the meantime helps to define the characters, who seem to find at least part of their true, authentic identity in the roles that they play. Everything seems to swing between reality and fiction, and the viewer is inclined to play the game too, and to get involved in the story with a suspension of any moral judgment - the same story that has helped so well to describe the characters' psychology. Cinema itself seems to define their personality: non only is Marina the protagonist of a horror film at the start, but while she is being held prisoner she watches The night of the living dead (by George A. Romero, USA 1968) on TV and, on addition to Ennio Morricone's musical score, we even hear a theme from the score of Hitchcock's Psycho ... Together with these film references, we get clear pictures of religious images, between kitsch and pop art, which are definitely one of the constant kind of images appearing in |
Video 1 Video 2
¡Atame! - Legami! - Tie me up! Tie me Down! (1990)
Come sempre, le citazioni cinematografiche servono a sottolineare i temi portanti: gli spettatori più cinefili ritroveranno echi da alcuni famosi melodrammi hollywoodiani centrati sul rapporto madre-figlia (come in Il romanzo di Mildred, di Michael Curtiz, USA 1945; Lo specchio della vita, di Douglas Sirk, USA 1959; e Amore sublime, di King Vidor, USA 1937), e persino un riferimento a Sinfonia d'autunno di Ingmar Bergman (Norvegia/Repubblica Federale Tedesca 1978). Ma il passato torna anche come elemento storico e culturale: Becky torna in Spagna dopo la caduta del dittatore Franco, e questa è dunque l'occasione, ancora una volta, per ricordare la Spagna del passato, ma anche per distanziarsene. E l'identità spagnola "pura" e tradizionale viene ibridata anche da riferimenti che gli spettatori più smaliziati possono cogliere, come la presenza di Miguel Bosé, figlio del matador spagnolo Luis Miguel Dominguin e dell'attrice italiana Lucia Bosé. Continua anche in questo film la messa in discussione delle identità e dei ruoli sociali e di genere: il giudice Dominguez, in particolare, impersona anche un agente sotto copertura, si rivela essere il padre del bambino che avrà Rebecca, e, come abbiamo detto, si esibisce travestito con il nome di "Femme Letal" (che ovviamente rimanda alla femme fatale dei noir americani): nel video 2, Dominguez si esibisce per Becky e Rebecca, e nel locale vediamo anche altri travestiti che lo/la imitano in ogni suo gesto. Quando Letal appare sullo schermo, "La catena di simulazioni è abbagliante, poichè l'"interprete" è in realtà una pop star maschile (Miguel Bosé) che si spaccia per un uomo qualunque (Eduardo) che si spaccia per un detective ("il Giudice") che si spaccia per un "interprete" femminile (Letal) che si spaccia per una cantante pop (Becky), che appare tra il pubblico con sua figlia, Rebecca, che ha impersonificato sua madre per tutta la vita" (Nota 1). |
As always, cinematic quotations help to underline the central themes of the movie: film bluffs will recognize features from some well-known Hollywood melodramas focussing on the relationship between mother and daughter This movie, too, continues to explore the theme of identity and social and gender roles: Judge/Inspector Dominguez, in particular, is, among other things, an undercover agent, turns out to be the father of the aby that Rebecca is expecting, and, as we said, performs as a transvestite under the name of "Femme Letal" (which obviously refers back to the femme fatale of American film noir): in video 2, Dominguez performs in front of Rebecca and Becky, and in the club we also see some other transvestites who imitate his/her gestures. The moment Letal appears on screen, "the chain of simulations is dazzling, for the impersonator is really a male pop star (Miguel Bosé) doing an impersonation of an ordinary man (Eduardo) doing an impersonation of a detective ("the Judge") doing an impersonation of a female impersonator (Letal) doing an impersonation of a female pop singer (Becky), who is there in the audience with her daughter, Rebecca, who has been impersonating her mother all her life" (Note 1). |
Video 1 Video 2
Tacones lejanos - Tacchi a spillo - High heels (1991)
Kika (1993)
8.
Rinnovamenti nella continuità Una delle caratteristiche dei film di Il film si apre proprio con una scena straziante, in cui due medici cercano di convincere la madre di un ragazzo appena deceduto ad autorizzare il trapianto dei suoi organi (video 2 qui sotto). La scena (una riflessione sul confine tra la vita e la morte che La crisi professionale di Leo è ben evidenziata dalle richieste che le fa il suo editore, che "le ricorda gli obblighi contrattuali che non le consentono licenze creative. I suoi romanzi devono solo contenere "un sole brillante, nuove costruzioni urbane, burocrati governativi o ministri come protagonisti, yuppies. Niente di politico, nessuna consapevolezza sociale, tutti i figli illegittimi che vuoi, e, ovviamente, un lieto fine" (Nota 2). La rinuncia di Leo a questo ricatto, e la sua nuova energia creativa, significano dunque anche una rinuncia alle regole del melodramma, considerato quasi come una strategia di marketing. Ma i temi portanti di questo film sono anche altri, e tutti strettamente collegati. Leo lascia sua madre a Madrid (suo padre non per caso è assente dalla storia, come il marito lontano) per tornare al paese di origine (video 3 qui sotto), e questo distacco, sia pure temporaneo, dalla grande città le permette di rimettere in prospettiva la sua vita, innanzitutto smorzando i toni melodrammatici con cui l'ha finora vissuta. Nel contampo, |
8. Continuity and change One of the features of The movie opens with a harrowing scene, in which two doctors are trying to persuade the mother of a deceased boy to authorize the transplant of his organs (video 2 below). The scene (a reflection on the border between life and death, which Leo's professional crisis is clearly described in her editor's requests - he "reminds her of the contractual obligations that do not allow her creative license. Her novels are only to contain "brilliant sunlight, urban housing developments, government bureaucrats or ministers as protagonists, yuppies. Nothing political, no social consciousness, all the illegitimate children you want, and, of course, a happy ending"" (Note 2). Leo's refusal of this blackmail, and her new creative energy, thus also stand for a relinquishment of the rules of melodrama, which is seen almost as a marketing strategy. However, there are other main themes in this movie, and all of them are clearly related to one another. Leo leaves her mother in Madrid (not by chance, her father is absent from the story, just like her husband) and returns to her native village (see video 3 below), and this leaving the big city, although a temporary one, gives her the strength to focus on a new life, abandoning the melodramatic tones which were her usual way to face that same life. At the same time, |
Video 1 Video 2
Video 3 Video 4
La flor de mi secreto - Il fiore del mio segreto - The flower of my secret (1995)
Adattando molto
liberamente un romanzo della giallista inglese Ruth Rendell, in
Carne tremula ritroviamo una trama complessa, ricca di colpi di
scena, e, di nuovo, una mescolanza di toni e di generi, dal noir al
melodramma alla commedia - ma anche uno dei commenti più esplicitamente
politici che Il film si apre infatti durante le feste di Natale del 1970, e precisamente la sera in cui il portavoce del governo franchista annuncia la sospensione dei diritti costituzionali in risposta ai recenti attentati terroristici. Quella sera, una prostituta, Isabel (Penélope Cruz) dà alla luce un bambino, Victor (Liberto Rabal), su un autobus dirottato - e per questo motivo a Victor e a sua madre sarà regalato un abbonamento a vita ai trasporti pubblici di Madrid (!). Subito dopo, la storia fa un salto di vent'anni, e ritroviamo Victor, fattorino addetto alla consegna di pizze, che, inseguendo la sua amata, Elena (Francesca Neri), finisce per sparare ad un poliziotto, David (Javier Bardem), destinandolo alla sedia a rotelle. Condannato alla galera, anche se a sparare è stato il collega di David, Sancho (José Sancho), Victor, all'uscita dal carcere, non pensa che a vendicarsi, seducendo prima la moglie di Sancho, Clara (Angela Molina), e poi mettendo in crisi il matrimonio di David ed Elena, con un'appassionata notte d'amore con la donna. A sua volta, David si vendica di Victor rivelando a Sancho il tradimento della moglie, col risultato che Sancho e Clara si uccideranno a vicenda (video 1 qui sotto: trailer italiano; video 2: trailer inglese con sottotitoli automatici). Storie individuali di amore e di morte si intrecciano dunque con la storia di un paese e di una società, come chiarisce lo stesso |
By very freely adapti The movie opens during the Christmas holidays of 1970, exactly on the night that Franco's goverment's spokesman announced the suspension of constitutional rights in response to a series of terrorist attacks. That night, a prostitute, Isabel (Penélope Cruz) gives birth to a baby, Victor (Liberto Rabal), on a bus which she and a friend of hers have "hijacked" - and this is why the city decides to give Victor and his mother a lifetime pass for Madrid's public transport (!). After this, the story continues twenty years later, when we see Victor, now a pizza delivery man, who, while following his lover, Elena (Francesca Neri), end up shooting a policeman, David (Javier Bardem) - condemning him to a wheelchair. Victor is jailed, although the one who really shot David was his colleague Sancho (José Sancho). After serving his sentence, Victor is only keen to take his revenge, and does this first by seducing Sancho's wife, Clara (Angela Molina), and then by jeopardizing David and Elena's marriage, through a night of lovemaking with the woman. David, too, will avenge himself on Victor for seducing his wife, by telling Sancho about his wife's betrayal - which will eventually lead to Sancho and Clara killing each other (video 1 below; Italian trailer; video 2: English trailer with automatically generated subtitles). Thus individual stories of love and death intertwine with the history of a country and a society, as |
Video 1 Video 2
Video 3
Carne trémula - Carne tremula - Live flesh (1997)
9.
Identità rimesse a fuoco: Tutto su mia madre e Parla con
lei |
9. Re-focussed identities: All about my mother and Talk to her |
La parola "maschile" sarebbe senza significato senza il suo diretto opposto "femminile". L'identificazione del sè può solo essere costruita quando si può fare la differenza tra se stesso o se stessa ed il mondo esterno. (Nota 5) | The word "masculine" will be meaningless without the direct opposite "feminine". Self-identification can only be built when one can tell the difference between himself or herself and the outside world. (Note 5) |
Nei successivi due film Manuela (Cecilia Roth), madre single e infermiera in un centro di trapianto di organi, dopo la morte accidentale in un incidente d'auto del figlio diciassettenne Estéban (Eloy Alzorin), che rincorreva l'attrice Huma (Marisa Paredes) per chiederle un autografo, si traferisce da Madrid a Barcellona, alla ricerca del padre del ragazzo, anche lui di nome Estéban: scoprirà che costui, dopo aver cambiato sesso, ora si prostituisce ed è ammalato di Aids (di cui morirà); entrerà in contatto con Huma, di cui diventerà segretaria e che arriverà persino a sostituire una sera in una recita; e darà una mano sia ad un travestito, Agrado (Antonia San Juan), sia ad una suora che aiuta le prostitute, Rosa (Penélope Cruz), rimasta incinta di Estéban e sieropositiva. Non solo, ma alla morte di Rosa per parto, si prenderà cura di suo figlio (cui darà il nome, ancora una volta, di Estéban), il quale quasi per miracolo nasce senza l'infezione (video 1: trailer italiano; video 2: trailer inglese). Abbiamo già menzionato più volte la cinefilia di Il titolo del film è un diretto riferimento a Eva contro Eva (All about Eve, di Joseph L. Mankiewicz, USA 1950), significativamente intitolato, nella versione spagnola, Eva al desnudo (cioè "Eva svelata", o "Eva nuda"): è il film che Manuela e suo figlio guardano alla televisione all'inizio del film (video 3). Come regalo per il suo compleanno, Manuela regala al figlio i biglietti per andare insieme a teatro a vedere Un tram che si chiama desiderio (il titolo del famoso film di Elia Kazan con Marlon Brando, USA 1951), in cui recita Huma Tutto su mia madre potrebbe intitolarsi "Tutto sulle donne", poichè si tratta di una galleria di ritratti tutti al femminile: gli uomini sono travestiti, o transessuali, e/o comunque muoiono durante la storia; e le identità sessuali e di genere sono ancora una volta messe in discussione. Ma anche le donne esprimono una varietà di figure e di ruoli: sono attrici, prostitute, madri che perdono il figlio e che si prendono cura di altre doone (come Manuela e la suora Rosa) o che fanno nascere una nuova vita, pagando con la propria (come la stessa Rosa). E come in Eva contro Eva la grande attrice Margo (Bette Davis) finiva per assumere come assistente personale un'arrampicatrice sociale, Eva (Anne Baxter), che alla fine le ruberà il posto in scena, così qui Manuela, che in passato aveva già recitato in Un tram che si chiama desiderio insieme all'allora partner Estéban, diventa l'assistente di Huma e arriva a sostituire in scena la collega e amante di Huma, Nina, che la rimprovera di aver pianificato la sua sostituzione - un'occasione per Manuela di ricordare le tragiche circostanze della morte del figlio e spiegare così il suo comportamento a Huma e Nina (Video 4). Dunque tutte figure femminili che in qualche modo hanno a che fare con la maternità come rigenerazione (Nota 2): dal trapianto che fa rinascere una vita alla nascita del terzo Estéban della storia. Anche la famiglia come istituzione è oggetto di ri-creazione: come ebbe a dire |
Manuela (Cecilia Roth), a single mother and a nurse in an organ transplant centre, after the death in a car accident of her seventeen-year-old son Estéban (Eloy Alzorin), who was running after actress Huma (Marisa Paredes) to ask her for an autograph, moves from Madrid to Barcelona, looking for her son's father, also named Estéban: she will find out that he, after changing sex, is now a prostitute and infected with AIDS (which will cause his death); she will also get in touch with Huma, who will employ her as her secretary, and whom she will even replace in a theatre performance one night; and she will also help a transvestite, Agrado (Antonia San Juan) as well as a nun (Penélope Cruz) who takes care of prostitutes. Rosa, who got pregnant during an intercourse with Estéban, is infected with AIDS as well, and Manuela, after Rosa's death, will take charge of her baby (who will be named, once again, Estéban) - a baby who is miraculously born without the infection (video 1: Italian trailer; video 2: English trailer). We have already mentioned The title of the movie is a direct reference to All about Eve (by Joseph L. Mankiewicz, USA 1950), which in the Spanish version bears the meaningful title of Eva al desnudo (i.e. "Eve unveiled" or "Eva naked"): this is the movie that Manuela and her son are watching on TV at the start of the movie (Video 3). As a present for his birthday, Manuela gives her son two tickets for a stage performance of A streetcar named Desire (the tile of the famous film by Elia Kazan with Marlon Brando, USA 1951), where Huma plays a role. Immediately after the accident which causes her son's death, Manuela has to face an interview during which two doctors try to persuade her to donate Estéban's organs: almost a repetition of the initial scene of The flower of my secret, but this time we are dealing with fiction but rather with harsh reality. The theme of acting and performance, of playing a role, of life as a mix of reality and fiction, of life imitating art (or viceversa?), as we can see, is of central importance in this movie, together with the different ways in which it can be expressed (cinema, theatre, television). All about my mother could just as well have been given the title of "All about women", since it is a gallery of female portraits: men are transvestites, or transsexual, and/or they die anyway during the story; and sexual and gender identities are once again exposed. Women, too, play a range of roles: they are actresses, prostitutes, mothers who lose their children and who take care of other women (as Manuela and sister Rosa do). And just as in All about Eve the famous actress Margo (Bette Davis) ended up employing as a personal assistant a social climber, Eva (Anne Baxter), who will eventually steal her role on the stage, here Manuela, who had in the past played a role in A streetcar named Desire together with her partner Estéban, becomes Huma's assistant and even replaces Huma's colleague and lover Nina, who reproaches her for planning her replacement in advance - an opportunity for Manuela to remember the tragic circumstances of her son's death and thus to explain her behaviour to Huma and Nina (Video 4). Thus we are dealing with female figures who all have to do with maternity as regeneration (Note 2): from the organ transplant, renewing a life, to the birth of the third Estéban in the story. The family itself as an institution is re-created: as |
Video 1 Video 2
Video 3 Video 4
m
Video 5 Video 6
Todo sobre mi madre - Tutto su mia madre - All about my mother (1999)
Anche in Parla
con lei La trama di Parla con lei in effetti incrocia storie differenti ma soprattutto destini di persone diverse che per caso si trovano ad incrociare le loro vite. Il film si apre con una rappresentazione di un balletto di Pina Bausch: allo spettacolo assistono, commossi, Benigno (Javier Camara), un infermiere, e Marco (Dario Grandinetti), un giornalista. Mesi dopo, i due si ritrovano per caso nella stessa corsia di ospedale dove si trovano ricoverate, in coma da anni, Lydia (Rosario Flores), una torera già amante di Marco, e la ballerina Alicia (Leonor Watling), di cui Benigno è innamorato sin da quando la spiava durante le lezioni di ballo, e che ora cura amorevolmente. I due uomini fanno amicizia, e Benigno convince Marco che è importante continuare a parlare con le due donne e raccontare loro storie. Ma la trama subisce una drammatica svolta, quando Benigno, in realtà omosessuale e attratto da Marco, ciononostante ha un rapporto sessuale con Alicia e la rende incinta: arrestato, si suicida in carcere, mentre Marco, dopo la morte di Lydia, si ritrova, ancora ad un balletto di Pina Bausch, questa volta con Alicia, che nel frattempo, proprio grazie al parto, si è quasi per miracolo risvegliata dal coma, e che forse Marco amerà (vedi i trailer nei video 1 e 2 e il primo incontro di Benigno con Alicia nel video 3). La storia di Parla con lei, relativamente semplice, è ancora una volta punteggiata da rimandi e citazioni che costituiscono quasi dei piccoli "film nel film". Il teatro, e in modo particolare la danza, apre e chiude il film. Il primo balletto, che mette in segna due sonnambule e un uomo che cerca di evitare che inciampino e cadano a terra, riflette evidentemente la vicenda di Benigno e la sua amorevole cura di Alicia; il secondo balletto, che inscena il rapporto tra due giovani amanti in una specie di "Giardino dell'Eden", riflette invece la vicenda di Marco e della rinata Alicia. Ancora più significativo è il breve film muto in bianco e nero, di tipo surreale ed espressionista, in cui un uomo, bevendo una specie di pozione sperimentale preparata dalla sua amante scienziata, rimpicciolisce fino al punto di camminare sul corpo della donna e di entrare nella sua vagina - un chiaro simbolo del rapporto sessuale che Benigno ha con Alicia in coma, ed una contrapposizione tra il fiume di parole di cui Benigno inonda Alicia e il muto rapporto che ha con lei (oltre che un forse più banale richiamo al "ritorno del maschio nel ventre materno"). Anche il modo in cui le storie si intrecciano, mediante frequenti flashback, è punteggiato da "titolazioni" (del tipo, "Parecchi mesi dopo", "Quattro anni prima", e così via), che possono ricordare gli "intertitoli" con cui il cinema muto segnalava i diversi momenti temporali. E, infine, l'apparizione di Caetano Veloso (video 4), che canta la famosa ballata folk messicana "Cucurrucuccù paloma" (che narra della perdita dell'amata), costituisce un ulteriore momento di "rappresentazione", a cui assistono, non solo Marco e Lydia, ma persino due attrici "almodovariane" come Marisa Paredes e Cecilia Roth, che erano protagoniste di Tutto su mia madre ma che in questo film non giocano nessun ruolo. Tutto ciò sottolinea una costante del cinema di Il tema dell'identità sessuale e di genere è di nuovo proposto con evidenza: non solo Benigno è un omosessuale legato all'eterosessuale Marco, ma i ruoli sociali sono invertiti: abbiamo una torera donna e un infermiere uomo. E' poi curioso il fatto che "Lydia" in spagnolo significhi "corrida" (bullfighting), quasi a significare che alla corrida stessa, simbolo della Spagna più tradizionale e violenta ed espressione della virilità, ora possano accedere delle donne. E parte del discorso delle identità è anche il tema del "corpo", che qui ricorre con frequenza e con diversi significati: si tratta dei corpi danzanti nei due balletti, ma anche del corpo di Alicia, anch'essa ballerina, e mostrato spesso in primo piano, nel suo coma, in una pudica nudità; ed anche del corpo di Lydia, torera devastata nella sua fisicità dall'incontro col toro. I corpi, insomma, sembrano farsi carico della narrazione stessa. Non a caso, nei suoi film precedenti, come in quelli successivi, Dopo essere stato all'inizio osteggiato e poi gradualmente riconosciuto dalla critica, con Parla con lei |
The plot of Talk to her is at crossroads of different stories as well as focussing on the destiny of different people who happen to meet and share their lives. The movie opens with a performance of a Pina Bausch ballet: in the audience we spot Benigno (Javier Camara), a nurse, and Marco (Dario Grandinetti), a journalist, to appear to be deeply moved by the ballet. A few months later, they happen to meet again in the same hospital ward where two women have been lying in a coma for years, Lydia (Rosario Flores), a former matador and Marco's ex-lover, and Alicia (Leonor Watling), a ballerina Benigno fell in love with while watching her taking ballet lessons, and whom he cares in a most affectionate way. The two men become friends, and Benigno persuades Marco that it is important to go on talking to the two women and telling them stories. However, the plot gets a dramatic twist when Benigno, who is actually gay and attracted by Marco, despite this has a sexual intercourse with Alicia and gets her pregnant. He is arrested and commits suicide, while Marco, after Lydia's death, finds himself again at a Pina Bausch ballet performance, where he meets Alicia, who, in the meantime, thanks to her delivery, has almost miraculously come out of the coma, and may become Marco's lover (see the trailers in Video 1 and 2 and Benigno's first encounter with Alicia in Video 3). The plot of Talk to her, which is relatively linear, is once again dotted with quotes and references which act as a sort of "movies within a movie". Stage plays, and ballet in particular, open and close the movie. The first ballet, which stages two sleep-walkers and a man trying to prevent them from falling to the ground, reflets rather explicitly Benigno's story and his loving care of Alicia; the second ballet, which stages the relationship between two young lovers in a sort of "earthly Paradise", reflects the story of Marco and the re-born Alicia. Even more meaningful is the short silent black and white film, of a surrealist and expressionist kind, in which a man, by drinking a sort of experimental potion prepared by his lover-scientist, shrinks to the point of walking on the woman's body and even entering her vagina - a clear symbol of the sexual intercourse that Benigno has with the comatose Alicia, as well as of the juxtaposition between the words Benigno floods her with and the silent relationship he has with her (besides being a rather easy reference to "the male's return into the mother's womb"). Even the way the stories intertwine, through frequent flashbacks, is dotted with "intertitles" (such as, "Several months later", "Four years earlier", and so on), which can bring to mind the "intertitles" through which silent films signalled the different points in time. And even Caetano Peloso's appearance (Video 4), who sings the famous Mexican folk ballad "Cucurrucuccù paloma" (which tells the story of a lost love), is again a moment of "stage performance - and we get to see, among the audience, not just Marco and Lydia, but even two of The topic of sexual and gender identity is, once again, at the forefront: not only is Benigno a homosexual attracted by heterosexual Marco, but the social roles are inverted: we get a male nurse and a lady matador. A curiosity: in Spanish "Lydia" means "bullfighting", almost to point o the fact that bullfighting, a symbol of traditional, violent Spain and an expression of virility, is now available to women too. And part of the same theme of "identities" is the theme of "the body", which is recurring in the movie, carrying several meanings: the two dancing bodies in the ballets, Alicia's body, a ballet dancer herself, often shown in close-ups, in her coma, in its chaste nudity, and Lydia's body, too, a bull-fighter's body now ravaged in its physical reality by a tragic encounter with a bull. In a word, bodies seem to take charge of narration itself. It is not by chance that After experiencing critics' open hostility and those same critics' gradual recognition, with Talk to her |
 
Video 1 Video 2
Video 3 Video 4
Hable con ella - Parla con lei - Talk to her (2002)
Fine della Seconda parte. Vai alla Terza ed ultima parte | End of Part 2. Go to Part 3 |
Note/Notes
(1) Kinder M. 1995. "From Matricide to Mother Love in Almodóvar's High heels", in Vernon K.M. and Morris B. (eds.) Post-Franco, Postmodern, Greenwood Press, Westport, p. 151.
(2)
(5) All about sexuality, p. 33.
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