Cinema per gli/sugli
adolescenti e inclusività: Verso la maturità di un genere cinematografico in recenti serie TV Luciano Mariani info@cinemafocus.eu © 2025 by Luciano Mariani, licensed under CC BY-NC-SA 4.0 Go to English version |
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1. Introduzione
"Dobbiamo incoraggiare la produzione di film che facciano sentire gli adolescenti bene con se stessi e con le loro capacità in modo progressista. Inoltre, dobbiamo incoraggiare gli adolescenti a vedere effettivamente quei film e a discuterne ... Dobbiamo essere sensibili alle preoccupazioni dei giovani e lavorare verso migliori condizioni in cui siano rappresentati nei media, in cui comprendano i media e attraverso i quali producano i media stessi ". (Nota 1)
Così auspicava all'inizio del XXI secolo Timothy Shary, uno dei massimi esperti del cinema per gli/sugli adolescenti (in inglese noti come teen films). Questo suo auspicio era legato ad un'analisi della storia di questo genere cinematografico, che in larga misura per tutto il secolo scorso, ed anche all'inizio del nuovo secolo, aveva visto gli adolescenti ampiamente sfruttati come fonte di contenuti attraenti, soprattutto in termini di sesso e/o violenza ... con gli adolescenti messi nella posizione piuttosto deprimente di essere sia il gruppo sfruttato sullo schermo che il pubblico che si gode lo sfruttamento stesso. Purtroppo, i film che ritraggono gli adolescenti come più superficiali e stupidi di quanto siano realmente hanno goduto, soprattutto in passato, dell'apprezzamento di quegli stessi adolescenti. (Nota 2).
Ciò che i primi decenni del XXI secolo hanno offerto nella rappresentazione degli adolescenti nei film è la sempre crescente varietà di modi in cui le loro immagini sono costruite dai cineasti e poi offerte agli spettatori - inclusi, ovviamente, gli adolescenti stessi, che sono allo stesso tempo gli oggetti di tale rappresentazione e i soggetti del principale pubblico di riferimento. Nelle parole di Josh Schwartz, co-creatore della serie Gossip Girl:
"Il numero di problemi di cui ora si può parlare davvero onestamente si è evoluto molto e penso che sia a beneficio di tutti perché significa che c'è molta più parte del pubblico che può ritrovarsi in queste produzioni, perché c'è più rappresentatività al centro dello schermo." (Nota 2).
Ciò che è notevole è un allontanamento
dagli stereotipi, in particolare dalla dicotomia buono/cattivo e
dal punto di vista maschile come unica fonte di significato, e
una considerazione e una rappresentazione più aperta, franca e
seria degli adolescenti. Gli elementi negativi associati
all'adolescenza (come la delinquenza giovanile, l'abuso di
droghe, la promiscuità sessuale) hanno spesso lasciato il posto
a visioni più complesse, anche se contraddittorie, delle
preoccupazioni e delle difficoltà che comporta il raggiungimento
della maggiore età. E, come si evince soprattutto dal
trattamento delle questioni LGBTQIA+, una tolleranza per le
differenze, un'accettazione dei conflitti e la capacità di
affrontarli, e un rinnovato senso di comunità e responsabilità
hanno trovato il loro posto nelle storie raccontate dal cinema
per adolescenti contemporaneo. (Nota 3)
2. Verso una maggiore inclusività
2.1. Il formato della "serie"
Nonostante queste relative novità, i film per teenager hanno ancora molta strada da fare per produrre immagini di giovani che siano più vicine alla realtà dell'adolescenza in contesti specifici, come quello nordamericano: le ragazze vi sono ritratte meno frequentemente dei ragazzi; gli afro-americani, i latino-americani e le altre minoranze etniche non appaiono tanto quanto i personaggi bianchi, specialmente della classe media (ivi comprese le loro ideologie); questioni cruciali nella vita degli adolescenti, come la gravidanza, l'aborto, la genitorialità, ma anche l'abuso di droghe, la depressione e le disabilità fisiche e mentali, non ricevono l'attenzione che meritano; e l'impegno sociale e politico delle giovani generazioni raramente trova espressione sullo schermo.
E' interessante notare come una chiara tendenza verso una maggiore inclusività (nel senso più ampio possibile di questo termine) stia affermandosi in modo particolare in alcune recenti serie televisive (Nota 4) - un formato cinematografico che ha visto nei primi decenni del nuovo secolo una diffusione ed una popolarità sempre crescenti. Le serie, distribuite ma anche ormai sempre più anche prodotte, dalle piattaforme di streaming come Amazon Prime Video, Netflix o Disney+, sono diventate un veicolo promettente per l'introduzione di temi anche complessi e per la loro trattazione in modi e con tempi che, seppure sempre con un occhio molto attento alle esigenze del pubblico di riferimento, consentono una varietà di approcci e un approfondimento che a volte possono mancare nel formato del film "classico".
"[Nei] film ... lo sviluppo delle relazioni avviene tutto in una volta invece che nel corso di diversi episodi [di una serie televisiva]. "I forti messaggi veicolati potrebbero aumentare l'impatto sugli spettatori più sensibili in un film piuttosto che in uno spettacolo televisivo. Tuttavia, credo che uno spettacolo televisivo abbia più somiglianze con lo sviluppo di una storia d'amore nella vita reale: ci vuole del tempo perchè si sviluppi e gli spettatori possono vedere il cambiamento dei personaggi e dei loro sentimenti verso la loro controparte. La maggior parte delle relazioni si verificano lentamente, nel tempo." (Nota 5)
2.2. La serie SKAM
Capostipite di questa tendenza può essere considerata la serie norvegese SKAM, che, lanciata nel 2015 e proseguita con quattro stagioni fino al 2017, ottenne subito un successo clamoroso, dapprima nei confinanti paesi nordici (Svezia, Danimarca, Finlandia, Islanda), dove fu subito oggetto di grande attenzione nei social media. Ambientata in una delle più antiche e famose scuole superiori di Oslo, la Hartwig Nissen School, la serie si caratterizzò subito per l'integrazione di diversi media: una scena, una conversazione o un post venivano resi disponibili in rete sul sito della rete televisiva pubblica NRK, in tempo reale, ogni giorno, e poi ricombinati ogni venerdì in un intero episodio. I personaggi inoltre avevano dei profili sui social media, dove gli spettatori potevano seguire le loro attività ed anche interagire con loro durante la messa in onda di ogni episodio. Si trattava così di un formato originale, quasi un reality show (ma con personaggi fittizi), basato sulla condivisione e partecipazione del pubblico, che diventava così parte integrante delle storie narrate: un formato che evidentemente andava incontro alla specificità del pubblico di teenager ai quali era rivolto.
Un'altra caratteristica importante della serie era il fuoco, in ogni stagione, su un particolare personaggio, al quale veniva collegato un determinato argomento, che poteva spaziare dalle relazioni interpersonali alle identità sociali e di genere, dall'omosessualità ai problemi di salute mentale (come i disordini alimentari), dalla violenza sessuale alle tematiche etniche e religiose: una diversità di problematiche comunque molto sentite dal pubblico di riferimento, che veniva continuamente stimolato proprio dalla varietà delle proposte e dalla loro presentazione in modi molto diretti, aperti, tolleranti. La serie, che per i motivi accennati rompeva con la consueta rigida programmazione televisiva, oltre ad un enorme successo, ebbe numerosi riconoscimenti in patria, in tutti i settori produttivi (dalla sceneggiatura alla regia, dai formati narrativi agli interpreti). Un'altra prova della popolarità della serie si ebbe quando, non potendo essere sottotitolata in inglese per motivi di diritti d'autore, i fan si dettero subito da fare con proprie traduzioni rese disponibili tramite i social media: solo il primo passo per un'espansione senza precedenti delle storie e dei personaggi in tutte le forme oggi facilmente disponibili in rete. Nel dicembre 2017, la piattaforma Tumblr confermò che la serie si poneva al primo posto per popolarità persino nei confronti di serie televisive americane di grande successo come The Walking Dead, Game of Thrones e Stranger Things.
Il successo internazionale di SKAM portò nel giro di breve tempo a numerosi adattamenti in una varietà di paesi, tra cui gli Stati Uniti, la Francia, l'Italia, la Spagna, l'Olanda, il Belgio, la Germania e la Croazia (Video 1a e 1b - Una selezione di episodi nei vari adattamenti è disponibile su YouTube)). E, come succede in questi casi, dalla serie televisiva prese origine anche una serie di libri, anche questi tradotti e pubblicati in varie lingue, nonchè spettacoli teatrali e persino convention con la partecipazione di alcuni degli attori protagonisti.
Video 1a: SKAM Italia Stagione 1 Episodio 1 Video 1b: SKAM France Saison 2 Episode 1 (with English subtitles)
Una dimostrazione ulteriore della portata innovativa di SKAM è, oltre alle serie adattate in vari paesi, anche tutta una proliferazione di nuove serie in vario modo ispirate all'originale. In Italia, ha avuto grande successo la serie Prisma, andata in onda su Amazon Prime Video per due stagioni tra il 2022 e il 2024. Prodotta dallo stessa società che aveva curato l'edizione italiana di SKAM, la serie segue le vicissitudini di due gemelli adolescenti (interpretati dallo stesso attore) e dei loro amici ed è ambientata a Latina e dintorni. Anche Prisma segue l'evoluzione e il difficile passaggio verso la maturità dei suoi personaggi, alle prese con le problematiche trattate in SKAM, compreso il bullismo, lo spaccio di droga e l'autolesionismo (Video 1c e 1d). Dato il grande successo, la serie è stata tradotta in varie lingue e resa disponibile in molti paesi oltre l'Italia.
Video 1c: Prisma trailer Video 1d: Prisma Stagione 2 trailer (with English subtitles)
3. Oltre la tematica "queer"
Per lungo tempo, i film con storie di adolescenti
alle prese con le difficoltà di gestire il proprio orientamento sessuale sono
stati focalizzati sull'esperienza del "coming out", ovvero la situazione solitamente difficile, se non
drammatica, in cui una ragazza o un ragazzo dichiara apertamente di
essere omosessuale. Tuttavia, nei film e, in particolare, nelle serie
televisive di cui abbiamo parlato, il processo di "coming out" è ora spesso
visto come parte di un più generale processo di "crescita", quando una
persona attraversa un periodo durante il quale deve affrontare i propri
problemi di identità, inclusi naturalmente l'identificazione di
genere e l'orientamento sessuale. Questo processo può creare storie
piuttosto interessanti e intriganti, poiché il sesso e l'identità di
genere sono una questione controversa ma anche potenzialmente ricca e
produttiva da esplorare in un film o in una serie. I fattori e le
implicazioni di tale questione coinvolgono elementi psicologici oltre
che sociali e culturali, e questo è sempre più preso in considerazione
nei film più recenti, anche appartenenti a diverse cinematografie nazionali e tradizioni culturali
diverse - testimonianze, soprattutto, di un crescente interesse per i problemi della tolleranza,
dell'accettazione e dell'apprezzamento di
stili di vita alternativi.
Mentre molti film a tema
queer del secolo scorso tendevano ancora a
ritrarre problemi e difficoltà nell'identificazione e nell'orientamento
sessuale in contesti drammatici, con gli adolescenti che spesso dovevano
pagare un prezzo per la loro diversità, i cambiamenti più recenti negli
atteggiamenti e nelle aspettative culturali hanno implicato una più
ampia gamma di contesti, sia sociali che culturali, e una gamma
corrispondentemente più ampia di modi e mezzi per raccontare una storia
queer e portarla a una conclusione positiva. Questo fatto si riflette
nei generi cinematografici che raccontano tali storie, dalle commedie
al dramma, spesso fondendo i due ("dramedies"), il che non impedisce che
la storia stessa sia trattata in termini seri e onesti, con personaggi
queer ora finalmente ritratti come persone "normali" anche se
nella situazione di dover affrontare circostanze non così ordinarie
(Nota 6). Inoltre, come si è visto, la tematica "queer" (o LGBTQIA+) sta
perdendo il suo carattere di "eccezionalità", entrando a far parte di un più
vasto interesse per l'inclusività in tutte le sue forme, e rispondendo
così alle problematiche che affliggono (ma sarebbe meglio dire "interessano") le
platee dei teenager, e non solo di natura sessuale: dal bullismo
all'uso di droghe, dai problemi di integrazione etnica e culturale ai problemi
della salute mentale e dell'handicap. I teen film, ossia il
cinema per gli/sugli adolescenti sta forse raggiungendo una maturità
che costituisce una nota di grande novità nel panorama dei generi
cinematografici. Esploreremo queste nuove tendenze analizzando in dettaglio e
in modo approfondito una serie televisiva recente di grande successo, Love,
Victor.
4. Da un libro ad un film: Tuo, Simon
All'origine di Love, Victor, c'è un romanzo, pubblicato nel 2015, della scrittrice americana Becky Albertalli, Non so chi sei ma io sono qui (in originale, Simon vs. the Homo Sapiens Agenda), specializzata nella narrativa per adolescenti (in inglese definita come young adult). Il romanzo, incentrato in particolare sui temi del coming out e del bullismo, fu adattato per lo schermo tre anni dopo nel film Tuo, Simon, per la regia di Greg Berlanti, che si dimostrò subito un grande successo commerciale.
Il film troncava in modo
netto con la rappresentazione, per tanto tempo e ampiamente diffusa, di personaggi
queer in difficoltà o
in contesti
altamente drammatizzati. Tuo, Simon si inserisce invece
in una nuova tradizione di film per
adolescenti, finalmente arrivati a ritrarre giovani che
stanno facendo i conti con la loro identità sessuale in modi
sottili ed empatici. Il film mostra chiaramente il progresso degli
atteggiamenti culturali nel cinema mainstream nel nuovo secolo,
e ai tempi di Internet: tematiche complesse e potenzialmente drammatiche
vengono ora affrontate con un tono
leggero e ottimista, che può alternare momenti di umorismo, colpi di
scena più drammatici, tocchi sentimentali e suscitare un alto grado di
empatia da parte del pubblico - ma certamente non con le situazioni tragiche che sono state per molto
tempo il punto fermo dei film sull'omosessualità.
L'inizio del film rende questo tono molto
chiaro (si veda il trailer nel Video 2), con Simon (Nick Robinson), uno studente delle superiori, che
descrive la sua vita, la sua famiglia, i suoi amici come molto normali
("Sono proprio come te" ): conduce una vita tipica dei suoi coetanei, ha una
famiglia premurosa e buoni amici, eppure ha un segreto: è gay. La
questione dell'identità sessuale si pone così fin dall'inizio come "uno
dei fatti della vita", un fatto che vale la pena affrontare non per il
suo valore eccezionale ma semplicemente come un elemento interessante
che può esaltare il fascino di un personaggio e la sviluppo della trama.
Simon ha avviato una romantica web chat con uno studente sconosciuto e quando questo segreto rischia di essere scoperto, le cose iniziano a diventare un po' più difficili per lui. Le famiglie non sono, per definizione, i luoghi più facili dove discutere di tali questioni (e gli adulti si rivelano inconsapevoli dei veri problemi dei loro figli e/o incapaci di affrontarli), ma Simon riesce, in primo luogo, a rivelare la sua omosessualità ai suoi genitori, senza conseguenze drammatiche, e poi ricevere l'accettazione incondizionata e la simpatia di sua madre ("Ora puoi essere te stesso" - si veda il Video 5a). Inoltre, sebbene il suo "coming out" con gli amici non sia del tutto privo di problemi (soprattutto perché Simon aveva una "fidanzata" che lo amava davvero), alla fine può contare sulla comunità premurosa ed empatica dei suoi amici: loro faranno effettivamente in modo che incontri il suo amante segreto, che sarà una sorpresa sia per Simon che per il pubblico (si veda la scena finale nel Video 4).
Il trattamento dell'omosessualità diventa così una
tematica inserita nel flusso della vita quotidiana, tale da
poter essere persino oggetto di ironia e "rovesciamenti": il film, ad
esempio, solleva la questione del perché il coming out sia riservato
ai gay e non agli eterosessuali, e in una divertente serie di scene
(si veda il Video 3) gli amici di Simon, di entrambi i sessi,
"si rivelano" ai loro genitori come "eterosessuali", provocando loro uno
shock ...
Primo lungometraggio gay di un importante studio di Hollywood,
Tuo,
Simon ha ricevuto il plauso della critica per il suo "cuore grande,
il cast vario e talentuoso e la sua normalità rivoluzionaria",
descritto come
"tenero, dolce e commovente" ed "estremamente affascinante per il
pubblico" perchè "divertente, pieno di calore e di vita" (Nota 7).
Video 2: Love, Simon trailer Video 3
Video 4
Video 5a: Scena finale
5. Dal film alla serie: Love, Victor
Il grande successo con cui fu accolto Tuo, Simon convinse i produttori a realizzare una serie televisiva (Nota 8), chiaramente identificabile come spin-off, ossia come un'opera derivata da un'opera primaria originale, di cui mantiene l'ambientazione, nel contempo introducendo personaggi diversi. In questo specifico caso, la serie TV, andata in onda tra il 2020 e il 2022, ha mantenuto legami molto stretti con il film originario: siamo ancora alla Creekwood High School, la scuola superiore dove era già ambientato Tuo, Simon, ma, soprattutto, Simon, che ora ha finito il corso di studi ed abita a New York, fa da "consulente" a distanza (tramite una chat) a Victor, un diciassettenne alle prese, a sua volta, come era stato Simon, con la definizione del suo orientamento sessuale.
Video 5b: Love, Victor trailer
La serie prosegue dunque a trattare gli argomenti del film originario, ma introduce in realtà una varietà di tematiche più diversificata: pur essendo il personaggio di Victor e le sue vicissitudini al centro di tutta la serie, largo spazio è lasciato a numerose storie parallele, che coinvolgono non solo i compagni di scuola di Victor, ma anche i suoi genitori e quelli dei suoi amici, quindi degli adulti, a loro volta alle prese con problematiche di vario tipo. In effetti, alcuni episodi sono dedicati in modo consistente a queste storie parallele ma tutte tra loro strettamente collegate.
E' interessante notare che la serie, inizialmente programmata per essere distribuita sulla piattaforma Disney+, fu giudicata troppo "adulta" (in particolare per la tematica omosessuale) per i tradizionali pubblici di riferimento della piattaforma stessa, per cui venne sin dall'inizio spostata sulla piattaforma Hulu (appartenente allo stesso gruppo Disney), che poteva contare su un pubblico un po' più vasto ed eterogeneo (Nota 9).
5.1 Una questione preliminare: le criticità nella rappresentazione degli adolescenti
Nonostante il cambio di direzione nei teen films di cui abbiamo parlato nei paragrafi precedenti, persistono in questi film, e nelle serie televisive dello stesso genere, numerose criticità nei modi in cui vengono rappresentati gli adolescenti, che vale la pena sottolineare prima di procedere ad un'analisi più dettagliata.
Ogni film o serie veicola, in modo più diretto attraverso i dialoghi e le "voci narranti", e in modo più indiretto (ma non meno incisivo) attraverso i personaggi, i contesti e gli eventi narrati, un'ampia gamma di messaggi riguardo ai modi in cui vengono rappresentati gli adolescenti: poichè questi ultimi costituiscono il principale pubblico di riferimento, si presume che in tali rappresentazioni essi si ritrovino. Ciò non avviene sempre, anche perchè film e serie sono soggetti a decisioni complesse e a volte contraddittorie, che mirano ad esempio ad assicurare la più ampia circolazione possibile di questi prodotti, rendendoli "appetibili" anche ad altre fasce di pubblico, ad esercitare molta prudenza nel trattare argomenti a volte spinosi e divisivi, e a introdurre le giuste dosi di drammaticità, di humour, di suspense, per rendere le vicende narrate attraenti e, specialmente nel caso delle serie, capaci di "fidelizzare" il pubblico in un arco di tempo medio-lungo (a differenza del singolo film, che si consuma in una sola "seduta"e in tempi raramente oltre le due ore). In altre parole, le ragioni commerciali a monte delle scelte produttive incidono in modo a volte pesante sui contenuti e sulle forme della narrazione, e quindi anche sui modi in cui di fatto vengono ritratti gli adolescenti.
I messaggi verbali diretti che propone una sceneggiatura con i testi dei dialoghi e delle voci narranti possono essere anche molto diversi da quelli che vengono veicolati attraverso tutte le componenti video (personaggi ed attori che li interpretano, contesti socio-culturali, luoghi, costumi, azioni dei personaggi e loro relazioni, eventi, e così via). Ciò è molto evidente nella serie Love, Victor, in cui i messaggi verbali (analizzati più avanti), che danno voce alle istanze di inclusività, tolleranza, accettazione, ossia alle nuove valenze positive di questi prodotti culturali, convivono con rappresentazioni degli adolescenti lontane dalla realtà effettiva di questa fascia d'età, e in cui gli adolescenti stessi possono fare fatica ad identificarsi. Esaminiamo dunque in dettaglio le immagini che degli adolescenti propone la serie.
5.1.1. I personaggi e gli attori che li interpretano
In questa, come nella maggior parte dei film e serie televisive teen, le attrici e gli attori sono generalmente ben più "maturi" dei personaggi che interpretano. In Love, Victor quasi tutti gli studenti protagonisti frequentano il terzo e penultimo anno (eleventh grade) della scuola superiore americana, hanno cioè un'età tra i 16 e i 17 anni. Ma si osservi l'età degli attori/attrici al momento delle riprese della serie (2020):
Victor (Michael Cimino) 21; Mia (Rachel Hilson) 25; Felix (Anthony Turpel) 20; Lake (Bebe Wood) 19; Andrew (Mason Gooding) 24; Benji (George Sear) 23; Rahim (Anthony Keyvan) 20; Pilar (sorella minore di Victor, dunque circa di 15 anni)(Isabella Ferreira) 18.
Questa discrepanza non è solo ben visibile nell'aspetto fisico di questi interpreti, che sembrano a volte, anche a prima vista, assolutamente inadatti ad interpretare giovani adolescenti, ma ha importanti conseguenze nell'immagine che viene veicolata degli adolescenti stessi: qui vediamo giovani donne e uomini piuttosto che ragazzine/i - tutti fisicamente ben sviluppati e "palestrati" - ma soprattutto, nonostante gli sforzi attoriali di interpretazione, con atteggiamenti, gesti, espressioni del volto, sguardi, che inevitabilmente "tradiscono" la loro maggiore età ed esperienza ed i loro attributi psicologici ed emotivi, rendendo difficile una loro identificazione con personaggi più giovani (a volte anche di molto).
Inoltre, questi interpreti sono tutti di bello (o bellissimo) aspetto: nella loro cerchia non ci sono mai persone dall'aspetto "normale", "comune" e men che mai con qualche imperfezione o irregolarità fisica, incarnando una fascia d'età di fatto inesistente se vista in questi termini.
Le scelte di casting che favoriscono l'impiego di attori più "adulti" possono essere comprese, almeno in parte, con la necessità di tutelare i minorenni da orari di lavoro eccessivi o impropri, con la convenienza di fare ricorso ad attori professionisti di più lunga esperienza e di maggiore maturità emotiva, e con i cambiamenti corporei (ad esempio, nella voce) che impedirebbero ad attori/attrici adolescenti di interpretare lo stesso ruolo anche per diversi anni: ma si potrebbe obiettare che proprio questi cambiamenti, e persino la relativa insicurezza di interpreti adolescenti, potrebbero costituire motivi di autenticità nelle rappresentazioni (Nota 10).
Infine, alcune comunità LGBTQAI+ hanno contestato l'interpretazione di personaggi omosessuali da parte di attrici/attori sempre rigorosamente eterosessuali. La questione potrebbe essere dibattuta a lungo: se da un lato l'esperienza di vita di una persona gay è certamente particolare, tale da potersi riflettere anche nell'interpretazione di un attore, questa interpretazione è sempre mediata dalla capacità professionale di impersonare personaggi di tutti i tipi. Da un lato, si potrebbe dire che questi attori/attrici (che, come abbiamo visto, sono in realtà ben più "maturi" dei loro personaggi) non "sembrano" affatto gay - ma questa affermazione è molto pericolosa, in quanto sembrebbe suggerire una "tipicità" della persona gay che sfiora lo stereotipo. Se, ad esempio, nessuno dei vari personaggi gay della serie esibisce comportamenti "effeminati", dobbiamo concludere che tali personaggi non siano credibili? Saremmo a rischio di tornare a incasellare le persone omosessuali in pericolosi stereotipi. Da un diverso punto di vista, la serie pone persone eterosessuali e omosessuali all'interno dello stesso contesto, e per una volta dobbiamo riconoscere che l'orientamento sessuale non costituisce motivo di differenziazione, o peggio ancora di emarginazione. Le problematiche di coppia sono ritratte come le stesse, a prescindere dal sesso e dall'orientamento sessuale - e questo penso si possa considerare un punto a favore delle caratteristiche di inclusività di cui abbiamo parlato.
5.1.2. I contesti socioculturali
Le classi sociali rappresentate sono molto limitate: la maggior parte di questi ragazzi sembra appartenere a famiglie medio- (e in qualche caso alto-) borghesi e quindi finanziariamente favorite. Questo si evince, in particolare, dagli ambienti domestici, spesso eleganti e raffinati, dall'abbigliamento sempre ricercato e continuamente variato, dalle auto che essi guidano (a volte di loro esclusiva proprietà - negli USA è possibile prendere la patente, a seconda degli stati, anche a 16 anni), e, in generale, dal loro evidente tenore di vita. Questo è legato anche alle professioni dei genitori: il padre di Mia è professore universitario, ed in procinto di diventare rettore di un'università californiana (pur essendo afroamericano); la madre di Lake è una conduttrice televisiva di successo; ed è evidente che anche gli altri genitori esercitano professioni di un certo livello. Le uniche eccezioni sono la famiglia di Victor, che potrebbe definirsi come piccolo-borghese (il padre è elettricista e la madre casalinga ed occasionalmente insegnante di pianoforte - anche se alla fine della serie ci viene detto che hanno intenzione di creare una loro azienda ...), e, soprattutto, quella di Felix, che vive in un piccolo appartamento con una madre depressa, e la cui situazione dà origine ad un certo punto anche a difficoltà finanziarie.
5.1.3. La scuola e gli adulti
Alla Creekwood High School di Atlanta (stato della Georgia), la stessa dove era ambientato Tuo, Simon, si svolgono molti degli eventi narrati: la serie non si discosta dall'iconografia classica ormai associata da decenni, nei film per teenager, alle scuole superiori americane: i caratteristici autobus gialli che portano a scuola gli studenti, i giardini dove gli studenti pranzano, la palestra dove si allena la squadra di pallacanestro, e, soprattutto, i lunghi corridoi con gli armadietti individuali che sono teatro di moltissimi incontri. Scarsamente presenti sono invece le scene in classe, come se il più classico ambiente della vita scolastica non rappresentasse per questi studenti un luogo significativo: al contrario, molto frequenti sono le feste e i balli, a volte organizzati dalla stessa scuola, ma spesso anche nelle case dei ragazzi. La scuola, in definitiva, fa più da sfondo, da occasione di incontro, ma non incide in alcun modo sulle scelte e le preoccupazione di questi giovani, dei cui studi non sappiamo praticamente nulla. E' raro vedere questi adolescenti studiare o comunque impegnati nei compiti scolastici. Generalmente li incontriamo in giro per la città, in bar e ristoranti, intenti a fare shopping, e, naturalmente, a giocare con videogiochi, a navigare in Internet, a chattare con gli amici, e così via.
"Come persona che guardava la televisione per adolescenti prima ancora di diventare un adolescente, questi spettacoli mi prepararono per un brusco risveglio alla scuola superiore. Pensavo che avrei trascorso ogni pomeriggio al centro commerciale o in un caffè che era misteriosamente l'unico ristorante in città. E ho davvero pensato che avrei potuto avere un ragazzo il giorno in cui sono entrata nel campus il mio primo anno. Invece, la vita è continuata come al solito, solo che lo studio era più difficile, e con molti più compiti. Naturalmente, questi programmi non pretendono di essere niente di più che intrattenimento, ma c'è chiaramente un divario tra la rappresentazione dell'adolescenza "come vista alla TV" e la realtà dell'esperienza adolescenziale ... Alla fine, non viviamo i nostri anni da adolescenti su un palcoscenico in cui la preoccupazione maggiore è essere belli e uscire con i nostri coetanei. Ci sono in ballo invece molte più cose, e la vita non è così semplice" (Nota 11)
Parallelamente, anche gli insegnanti non svolgono ruoli di rilievo, sono anzi spesso personaggi buffi, un po' "fuori di testa", presi in giro dai ragazzi, che certamente non vedono in loro figure di riferimento: la preside "facente funzione" che si presenta quasi come buona amica, l'insegnante di psicologia che tratta temi di educazione sessuale in modo semi-giocoso, l'allenatore tutto concentrato sull'ottenere la tanto agognata vittoria per la squadra della scuola ... Persino l'occasione, anche questa classica nei film per teenager, della Saturday detention, ossia della punizione inflitta ad alcuni studenti, costretti a rimanere tutto il sabato a scuola svolgendo lavoretti utili (Nota 12), si trasforma in una giornata di goliardie, che l'insegnante-guardiana non controlla in nessun modo ... In definitiva, gli interessi di queste ragazze e ragazzi sono ben altri, e si manifestano in tanti altri ambienti per loro ben più significativi della scuola.
Dal punto di vista della composizione culturale familiare, è interessante notare come molte delle famiglie rappresentate siano mono-genitoriali, a causa di separazioni o divorzi: è il caso, ad esempio, di Mia, di Lake (grande amica di Mia e per un periodo girlfriend di Felix) e di Felix. La famiglia che più sembra all'apparenza più solida e "tradizionale" è, prevedibilmente, quella di Victor: ma anche in questo caso si tratta di una struttura fragile, in quanto sin dall'inizio veniamo a sapere che la madre aveva tradito il marito, il quale, anche in seguito a questo evento, aveva perso il lavoro - da cui il trasferimento di tutta la famiglia dal Texas ad Atlanta. Ed in effetti una parte, sia pure secondaria, delle vicende narrate comprende anche i difficili rapporti tra i genitori di Victor, che ad un certo punto decideranno di separarsi, sia pure temporaneamente. Forse da questo punto di vista la serie si avvicina di più alla realtà.
Tutto sommato, le famiglie, che non appartengono certamente ad un modello "classico" tradizionale, non offrono immagini di adulti come possibili modelli di riferimento, ed anzi sembrano essere spesso fonte di conflitti al loro interno: se la famiglia di Victor è quella maggiormente messa a fuoco, non sono meno problematici i rapporti tra Mia e suo padre, che ha sempre anteposto la carriera alla famiglia, è molto incerto sull'accettare il suo nuovo ruolo di rettore (che costringerebbe la figlia a trasferirsi con lui in California) e intraprende una nuova relazione con una donna, che rimane subito incinta - con gravi ripercussioni su Mia stessa. Anche Lake ha una madre assente e nello stesso tempo invadente, tutta presa dalle apparenze e dalla gestione multimediale del suo look, cosa che ha chiaramente un impatto sulla figlia. E la madre di Felix si rivela soffrire di depressione e complicherà non poco la vita del figlio. Gli stessi genitori di Benji (il primo "amore" di Victor), nelle poche scene in cui compaiono, sono dipinti come piuttosto superficiali. In conclusione, questi ragazzi vivono esperienze familiari spesso difficili, e gli adulti, come gli insegnanti, non brillano certo per autenticità e solidità psicologica. In confronto, la famiglia di Victor vive i suoi conflitti in modo più aperto e sincero.
Tuttavia, questi adulti, posti di fronte alla dichiarazione di omosessualità dei figli, reagiscono nel complesso meno violentemente di quanto ci si potrebbe aspettare: a parte la madre di Victor, che, come abbiamo detto, entra in una crisi personale profonda, gli altri genitori sembrano accettare la cosa senza eccessive difficoltà e in tempi brevi o brevissimi - cosa che potrebbe sembrare, di nuovo, fonte di irrealismo. C'è anche da ricordare, però, che, nell'ambito del trattamento di questo argomento, ci viene più volte mostrato un gruppo di auto-aiuto o di mutuo supporto per genitori di figli gay.
5.1.4. La resilienza dei ragazzi
A fronte di questi adulti tutto sommato altrettanto problematici dei loro figli, e più spesso fonte di conflitti che non di supporto, questi ragazzi sembrano spesso esibire una saggezza,e una capacità di sopportazione e perfino abilità di gestire i conflitti fuori dal comune. Victor, in particolare, si dimostra sensibile e attento ai rapporti interpersonali: di fatto riesce a svolgere un ruolo di mediatore nella crisi che attraversano i genitori, ha capacità di ascolto e comprensione nei confronti degli amici, è prodigo di consigli e suggerimenti (fino al punto, a volte, di forzare un po' la mano e di causare involontariamente altri problemi ...). Anche Felix, alle prese con una madre fortemente depressa e ad un certo punto alle prese anche con problemi finanziari, dimostra una grande capacità di supporto e di reazione positiva. Insomma, la serie suggerisce una forte componente di empowerment in questi ragazzi, ossia una loro capacità di resilienza, di adattamento e di reazione produttiva alle situazioni, che a volte sembra persino piuttosto irrealistica ma che, da un altro punto di vista, costituisce una certà novità nelle immagini che i media sono soliti rimandare di adolescenti come persone sempre e totalmente piene di problemi e carenti di soluzioni.
Un'altra caratteristica ambigua in questa direzione è data dal senso di comunità e di solidarietà che unisce questi adolescenti. Di fronte all'assenza di figure adulte di riferimento, essi sembrano trovare nei loro pari sostegno, accettazione, comprensione e spesso anche la via per avviare a soluzione i problemi: saggi, resilienti e solidali, a volte ben oltre le criticità e le debolezze che associamo a questo periodo così complesso della vita, sembrano saper gestire il loro senso di autostima e di autoefficacia, così a rischio in questa età, se non sempre da soli, spesso con l'aiuto degli amici.
Il tutto concorre a porre i ragazzi sempre al centro della scena e degli eventi: è vero che non potrebbe essere altrimenti in una serie su/per teenager, ma è anche vero, soprattutto, che ciò comporta che il punto di vista con cui vengono presentate e valutate le vicende sia di fatto quello dei ragazzi stessi. Questa centralità degli adolescenti dal punto di vista narrativo, al di là delle valutazioni di realismo o irrealismo, costituisce senza dubbio un elemento di novità e di originalità della serie.
5.1.5. I ruoli di genere e i rapporti di coppia e sessuali
Un aspetto molto evidente nella serie è l'interesse spropositato che questi adolescenti sembrano avere per le relazioni sentimentali e sessuali. Di fatto, la loro maggiore preoccupazione quotidiana sembra essere quella di gestire i rapporti di coppia e l'aspetto più strettamente sessuale. Appuntamenti, incontri, messaggi, discussioni, confessioni tra amici e pettegolezzi prendono la quasi totalità del loro tempo (per lo meno, di quello visualizzato). Certamente le relazioni sentimentali e sessuali sono una delle tematiche più sentite nell'adolescenza, ma questa insistenza quasi esclusiva e questo iper-attivismo sessuale appaiono come stereotipi ed aspetti del tutto irrealistici. Per la grande maggioranza degli adolescenti, i rapporti di coppia e di sesso, e gli sforzi per gestirli, sono una parte importante, ma comunque una tra le tante componenti della loro vita e dello loro esperienze.
"Allo stesso modo in cui la pornografia presenta una percezione deformata di cosa sia il sesso (per non dire altro), queste scene suggeriscono sicuramente agli adolescenti una narrazione secondo cui" questi personaggi della mia età lo stanno facendo ... perché io non lo sto facendo?" O, forse, "Perché non è così quando lo faccio?" Gli spettatori più anziani hanno la maturità di accettare quanto siano ridicole le trame, ma per gli adolescenti gli stili di vita glamour ed il cast attraente sono sufficienti per distrarre dalla logica delle cose." (Nota 13)
Un altro aspetto che potremmo dare per scontato, ma che invece assume una rilevanza particolare, è infine la rappresentazione dei ruoli sessuali e di genere, libera da anacronismi e stereotipi. A prescindere infatti dallo stereotipato aspetto fisico dei personaggi, di cui abbiamo parlato, la serie non presenta stereotipi legati al genere: in particolare, le ragazze non vengono descritte come deboli, insicure o dipendenti dai ragazzi, che, dal canto loro, non sono rappresentati secondo il tradizionale modello di virilità. Entrambi i sessi, ad esempio, si dimostrano sensibili, ben disposti a parlare e riflettere sui loro problemi, aperti a mostrare i loro sentimenti, sia nelle amicizie che nei rapporti sentimentali. L'iniziativa in questi rapporti viene presa allo stesso modo da ragazze e ragazzi, ed in particolare è evitata ogni immagine di iper-mascolinità che tuttora affligge molti prodotti culturali di questo tipo. E quando si tratta di rappresentare i tipici problemi che possono insorgere nelle dinamiche di coppia, non viene fatta differenza tra le coppie etero- e quello omo-sessuali.
Anche la questione dell"indice di popolarità" o, all'estremo opposto, dell'"indice di emarginazione", pur essendo presente, non viene enfatizzata come nei tradizionali film per adolescenti: ad esempio, all'inizio ci viene subito fatto capire che Mia è molto popolare (e allo stesso tempo considerata come "difficile da contattare" da parte dei ragazzi), ma la sua popolarità non viene esibita più di tanto e, soprattutto, non diventa fonte di conflitti, gelosie o tensioni nella comunità scolastica.
5.1.6. Varietà etnica, religiosa, sociale e culturale
Rispetto ai personaggi comuni nei film per adolescenti degli ultimi decenni, centrati prevalentemente su ragazzi bianchi, Love, Victor esibisce una notevole varietà etnica (da riferirsi all'ambientazione sociale nordamericana): ad esempio, Victor è di famiglia latino-americana; Mia, la prima "cotta" di Victor, ed il suo successivo boyfriend, Andrew, sono afroamericani, come molti altri personaggi; Rahim è di famiglia iraniana. Queste differenze etniche in sè non sembrano contare molto dal punto di vista dei ragazzi, che stringono facilmente rapporti di amicizia e sentimentali tra loro. Tuttavia, le differenze etniche possono comportare differenze religiose, che costituiscono invece ostacoli nei rapporti, con conseguenti crisi familiari abilmente sfruttate dal punto di vista drammaturgico: ad esempio, i genitori di Victor sono cattolici osservanti, e ciò ha un impatto sostanziale sull'effetto che il coming out di Victor ha sugli equilibri familiari, in particolare sulla madre, che fa molta fatica ad accettare l'omosessualità del figlio; e la famiglia di Rahim, di osservanza mussulmana, non è certo ben disposta, in linea di principio, sullo stesso argomento. E' evidente dunque una tendenza ad una maggiore inclusività dal punto di vista etnico e religioso.
5.2. Le reazioni dei pubblici di riferimento
In definitiva, quali immagini dell'adolescenza sembrano rimandare serie come Love, Victor, e come possono essere accolte dal pubblico adolescenziale di riferimento primario? Anche se gli adolescenti sono molto più attenti e criticamente aperti di quanto a volte si voglia credere, non c'è dubbio che si tratti di una fascia di età molto sensibile e in un certo senso influenzabile, specialmente dai social media, cui appartengono anche le serie televisive. I modelli offerti, in modo implicito ed esplicito, sono sicuramente inarrivabili, in quanto suggeriscono standard di bellezza impossibili se non eccezionali: quanti giovani spettatori si possono identificare con questi personaggi belli, ricchi, liberi da incombenze scolastiche e perennemente alla ricerca di soddisfazioni sentimentali e sessuali? Poichè gli adolescenti (e non solo loro) sono spesso portati a confrontarsi con i modelli proposti dai social media, esiste il pericolo che si creino aspettative irrealistiche, ben lontane dalla concretezza della vita quotidiana della maggior parte delle persone (ad esempio, i giovani potrebbero preoccuparsi eccessivamente del loro aspetto fisico e delle loro prestazioni sessuali); oppure esiste il pericolo (e sarebbe il danno minore) che gli adolescenti-spettatori non si identifichino più di tanto, il che però pregiudicherebbe almeno in parte il successo della serie. Dato che invece serie come questa hanno riscosso un enorme successo, rimane la domanda, assai rilevante, di come sia stata recepita dall'audience, in particolare dal pubblico giovanile, e quale impatto possa aver avuto sugli atteggiamenti, le convinzioni, i valori e, in ultima analisi, anche sui comportamenti dei giovani spettatori (Nota 14).
5.3. Personaggi in transizione
La serie ruota dunque attorno ai problemi ed ai conflitti che agitano questi adolescenti, tutti avviati verso un percorso di maturazione personale, sentimentale e sessuale, spesso difficile se non addirittura doloroso. I conflitti sono tutt'uno con le relazioni sentimentali, con le coppie che si formano e si lasciano, alla ricerca spesso infruttuosa del partner ideale, ma anche con le amicizie che si intrecciano e che costituiscono altrettanti punti di riferimento per la definizione di sè e del proprio posto nel mondo; e infine con i rapporti all'interno della famiglia. Questi conflitti possono anche assumere toni (melo)drammatici, ma in genere tendono ad essere portati a risoluzione in modo più semplice e spedito rispetto a quanto accadrebbe nella vita reale.
E' interessante notare come i rapporti interpersonali siano spesso mediati dalle forme di comunicazione tecnologiche (i blog, le chat, i social media - la scuola ha persino una chat interna destinata agli studenti, e chiamata "Creekwood Secrets"), ma non al punto da sostituirsi in modo massiccio alle relazioni fisiche. Come si è detto, questi ragazzi hanno spesso occasioni di incontro e scambio: oltre alla scuola, le numerose feste che vengono organizzate e varie opportunità nel tempo libero; anche se è vero che Victor instaura un proficuo colloquio con Simon tramite messaggi (per poi però incontrarlo di persona in un apposito viaggio a New York).
A fronte delle criticità nelle rappresentazioni degli adolescenti, che non possiamo sottovalutare e di cui abbiamo parlato nei paragrafi precedenti, le problematiche più strettamente sessuali vengono delineate con onestà, franchezza e, soprattutto, una relativa serenità: vedremo più avanti come Victor gestisce questo aspetto, ma in generale la serie non indietreggia davanti ai dubbi e alle insicurezze con cui, in particolare, viene affrontato l'argomento del primo rapporto sessuale. E se la scuola e la famiglia, cioè il mondo adulto, vengono dipinte come incapaci di fornire un minimo supporto in questa direzione, l'argomento non è certo tabù per i ragazzi, che ne parlano apertamente e a volte con una maturità di approccio ammirevole e, si potrebbe obiettare, forse sin troppo sottolineata.
Si realizza comunque in questa serie un importante passo in avanti nella rappresentazione degli adolescenti, ora finalmente protagonisti assoluti di percorsi di transizione, di identificazione e di maturazione personale e sociale che essi stessi, nella maggior parte dei casi, riescono a gestire in modo positivo, sia pure attraverso esperienze conflittuali. Al centro di questa rappresentazione troviamo la figura di Victor e la gestione del suo orientamento sessuale, descritta in dettaglio, con precisione e con un approccio sincero e onesto, rispettoso dei sentimenti propri e altrui: un approccio che vede i rapporti omosessuali come semplice variante della gamma di vissuti e di orientamenti possibili, in cui l'inclusività si manifesta come valore ormai consolidato - anche se le vicende di Victor non nascondono, ed anzi trattano in modo esplicito, i numerosi ostacoli di natura culturale che ancora rendono il percorso di una persona omosessuale particolarmente gravoso.
5.4. Il percorso di Victor
Dopo aver discusso i messaggi che la serie veicola in modo indiretto (ossia tramite gli elementi visuali che tratteggiano i personaggi, i contesti e gli eventi narrati), passiamo ora ad esplorare a fondo il percorso di Victor, non soltanto prendendo in considerazione gli eventi, ma anche analizzando con precisione i dialoghi e gli scambi epistolari, perchè in questi testi verbali possiamo rilevare sentimenti, emozioni e in particolare le convinzioni, gli atteggiamenti e i valori che la serie intende direttamente veicolare al pubblico di riferimento.
5.4.1. La "prima volta" di Victor e la sua "esplorazione" della sessualità
La partenza della serie rispecchia un evento diventato "classico" nei teen movies: il "nuovo arrivato in città" (the new kid in town), ossia il fuoco su un personaggio (in genere il protagonista principale) che arriva "da fuori" e deve quindi inserirsi in una nuova comunità, soprattutto in una nuova scuola. Questo espediente narrativo è molto produttivo, in quanto permette, da un lato, di presentare il contesto e di introdurre i personaggi più importanti, e dall'altro, di mostrare il mondo del film o della serie con gli occhi del nuovo arrivato. Ma in una delle prime scene ci viene chiaramente indicato qual è il problema fondamentale di Victor, ossia la sua confusione quanto all'orientamento sessuale. E' lo stesso Victor che inizia a scrivere un messaggio a Simon, che, come abbiamo detto, nel film Tuo, Simon aveva già sperimentato un percorso di coming out, e che ora si pone come l'interlocutore-consigliere privilegiato di Victor (il che consente anche alla serie di sottolineare subito i legami col film precedente, a vantaggio di un pubblico che, presumibilmente, conosce già gli antefatti). Dunque Victor scrive il suo primo messaggio a Simon.
Caro Simon,
non mi conosci, ma
la mia famiglia
La risposta di Simon non tarda ad arrivare.
Caro Victor,
sono contento che
mi hai scritto
Sin dall'inizio viene chiarito che, nonostante Simon possa essere un "modello" per Victor, in realtà la strada da percorrere è personale, difficile ma vista con speranza e ottimismo. In effetti, grazie all'immediata sintonia con il nuovo amico Felix, Victor si inserisce senza grossi problemi a Creekwood High - tanto che, pochi giorni dopo, Simon si sente di rinfrancarlo.
Victor, sono contento che le cose stiano andando bene alla Creekwood e che il tuo status sociale sia migliorato. Non c'è niente di male nel volersi integrare. Al secondo anno ho provato a farmi crescere il pizzetto, pensando che mi avrebbe reso un duro. Invece sembravo un'ascella con le labbra. Devi solo essere sicuro che se vai sulla ruota panoramica con una bella ragazza è perché vuoi farlo. Non perché gli altri vogliono che tu lo faccia. Non cercare così tanto di integrarti da tradire te stesso o chi ami, ok?
Si noti la franchezza del messaggio trasmesso da Simon, soprattutto l'equilibrio da trovare tra il farsi accettare dagli altri (l'integrazione) ed il rispetto per se stessi (le pressioni sociali). Victor percepisce tutto ciò, anche se le chiama "perle di saggezza" nella sua risposta a Simon.
Ehi, Simon. Grazie per le perle di saggezza. Mi hanno adorato tutti, per tutto il giorno perché pensavano mi piacesse Mia. Colpo di scena. Ora che ho passato del tempo con lei mi piace davvero. È divertente e gentile, e mi capisce. Ti sei mai sentito super legato a una ragazza al punto da pensare ... Non so. Magari potrebbe funzionare.
In effetti Victor ha tutte le qualità per farsi apprezzare dai nuovi compagni. Ed è veramente "in transizione": il suo percorso implica necessariamente un'esplorazione dei possibili rapporti interpersonali, a cominciare da quello che è ovvio per (quasi) tutti, ossia il rapporto con una ragazza (tra l'altro, Victor ha "fatto colpo" su Mia, considerata come altamente "appetibile" da tutti i ragazzi, ma anche pressochè inavvicinabile). Poco dopo, in uno dei rari momenti di apertura col padre, Victor, alla ricerca di punti di riferimento per capire le sue sensazioni, arriverà a chiedergli, "Ehi, papà. Come sapevi che mamma era quella giusta per te?".
Ed è quasi commovente come Victor, alla ricerca di chiarimenti sulla sessualità, si rivolga (come non potrebbe?) alla rete, scoprendo così un nuovo mondo, soprattutto la possibilità che la sessualità umana possa aver tante facce e non sia confinabile all'interno di schemi precisi (Video 6).
Video 6
Simon non giudica e nella sua risposta è aperto a condividere con Victor questo entusiasmo per l'effetto che Mia ha avuto su di lui.
Allora, Victor. Sono contento che ti sia piaciuto baciare Mia. Forse è lei il tuo "Impossible Burger". E hai ragione. Baciare qualcuno è davvero bellissimo. Ma... per me è una sensazione più forte delle farfalle nello stomaco. È come quei jet che volano durante il Super Bowl. O come essere investito da un'onda gigante.
Vediamo poi Victor alla sua festa di compleanno in famiglia, dove abbiamo anche modo di apprezzare come riesca ad essere un elemento di equilibrio nelle tensioni che sono evidenti tra i suoi genitori. Ma Simon non fa sconti: mette subito Victor di fronte al fatto che occuparsi degli altri potrebbe essre una buona scusa per ignorare o rimandare in confronto con se stessi.
Caro, Simon, Contro ogni previsione, penso che in realtà la mia festa abbia fatto avvicinare la mia famiglia. Ma forse hai ragione. Concentrami sui loro problemi è molto più facile che concentrami sui miei. Mio fratello mi ha chiesto di esprimere un desiderio stasera e non sapevo proprio come esprimere a parole ciò che voglio. Ma penso che se dovessi provarci vorrei che questo sia l'anno in cui finalmente capirò cosa voglio.
Il rapporto che si instaura con Mia rende Victor quasi euforico, perchè sembra concretizzare la sua apparente attrazione per il sesso opposto (cioè quello che si direbbe la sua "normalità"), facendogli scoprire sentimenti e sensazioni mai provate prima, e che fedelmente registra nei suoi messaggi a Simon - anche se cominciano ad affiorare i dubbi, le incertezze e le paure riguardo all'inevitabile evoluzione di questo rapporto verso un approccio sessuale più spinto. Si noti la funzione di "moderatore" empatico e incoraggiante che Simon sa assumere nei confronti di Victor negli scambi di messaggi, anche facendo riferimento alla sua vicenda personale ormai risolta. E a poco a poco si esplicita una visione della sessualità aperta e positiva.
Simon, ho grandi novità. Io e Mia stiamo ufficialmente insieme... È, praticamente, la persona.con cui preferisco passare il tempo. E... anche la mia famiglia la adora. E so cosa starai per chiedermi, quindi ti risparmio la fatica. La parte fisica è davvero fantastica. Le labbra di Mia sono così morbide. Inoltre mette un lucidalabbra che sa di lampone blu. Che è il gusto di Gatorade che preferisco.
Caspita, Victor. Non avevo idea che fossi così romantico. Mia è una ragazza fortunata. Ok, perché hai fatto la smorfia di quando sei a disagio mentre lo dicevi?
Ok, mi vedo con Mia questo venerdì.
Non ne sembri troppo contento.
Credo che Mia voglia portare le cose al livello successivo e io sono ... Sai...
Sei vergine. Non c'è problema, stai tranquillo. Se posso fare io sesso con le ragazze, allora possono tutti.
Gay? Lo so. È successo quando non avevo ancora le idee chiare. A quanto pare, la sessualità umana non è una linea retta, ma piuttosto ... Uno spettacolo alla Cirque du Soleil lungo, confuso e pieno di pagliacci sexy.
E quando Victor si sente "messo alla prova" di fronte all'aspetto sessuale della sua relazione con Mia, non tardano a venire a galla le sue difficoltà e il suo senso di inadeguatezza: ma, anche in questo caso, Simon è pronto a sostenerlo, suggerendo anche che Victor faccia un salto a New York per incontrarlo di persona, e nello stesso tempo sottolineando la responsabilità che ciascuno di noi comunque assume nei confronti dell'altro.
Caro Simon, Mia mi piace davvero molto ma Se non fosse abbastanza?
Ehi, Victor. So che Mia ti piace davvero e che stai cercando di capire se sei attratto da lei. Sembra che stasera tu abbia capito che non lo sei e va bene. Ma forse è davvero ora che tu capisca cosa vuoi prima che qualcuno rimaga ferito.
Victor... Com'è andata con Mia? Avete...
Mi sono bloccato di brutto. Ma, onestamente, Simon, il sesso è così importante? Insomma, sotto tutti gli altri aspetti, abbiamo una relazione perfetta. Probabilmente pensi che io mi stia arrampicando sugli specchi, ma se ho la possibilità per essere felice e normale perché non provarci?
Victor, mi si spezza il cuore a sentirti parlare così di te stesso. Sei perfetto. E quella parte di te che vorresti poter eliminare è la parte che ti rende chi sei. Se solo potessi vedere la mia vita a New York, vedresti che c'è un mondo oltre il liceo, oltre alla tua famiglia. Vorrei che fossi qui ora per poterti abbracciare e fare in modo che ci creda anche tu. Tuo, Simon.
5.5.2. Pressioni sociali, aspettative e atteggiamenti nei rapporti "etero" e "omo"
A questo punto conviene fare una digressione per mettere a fuoco le difficoltà che anche una coppia gay "dichiarata" puà trovare al suo interno - ma che sono le stesse che una coppia etero può sperimentare. In altre parole, anche all'interno di una coppia gay può svilupparsi una dinamica accesa tra aspettative di conformità dovute alle pressioni sociali e bisogni di autenticità nel rapporto. Esemplare è il caso di Benji, che, per festeggiare il primo anniversario dell'incontro con il suo ragazzo Derek, gli organizza una cenetta romantica a base delle polpette che avevano gustato in quella prima occasione - facendo in questo modo emergere la discordanza di vedute e di modi di intendere un rapporto, e in particolare il bisogno da parte di Derek di "smarcarsi" dagli stereotipi eterosessuali - rinunciando però così all'espressione di sentimenti più profondi.
Allora? Ti piacciono? Spaghetti e polpette, come al nostro primo appuntamento. Ti ricordi?
Sono buonissimi. Ma non dovremmo andare allo spettacolo tra poco? Le prime a esibirsi sono due sorelle cieche che fanno cover bluegrass di canzoni delle TLC. Dev'essere una figata.
Davvero?
Sì.
Sembra proprio una figata, ma... Pensavo che magari potremmo saltare lo spettacolo stasera. Sai, visto che è... il nostro primo anniversario e tutto il resto.
Anniversario?
Perché, siamo persone etero? Scusami. Non era mia intenzione. È che non so
se credo davvero in tutte queste cose.
Quali cose? Anniversari?
Cose che la società ci impone di volere solo perché le fanno gli etero. Tipo, una delle cose migliori dell'essere gay è non doversi attenere alle cazzate eteronormative da commedia romantica, inventate dalle multinazionali per vendere biglietti d'auguri agli idioti.
Beh ... Credo di essere uno di quegli idioti.
Ehi. Non volevo. Sono un coglione e ... queste polpette ... sono davvero eccezionali.
Davvero?
Sì.
Scusami. Ehi, pensi che sarebbe bello se vedessimo la fine dello spettacolo?
Sai
che ti dico? Sì, tu vai pure. Ci vediamo lì. Prima devo pulire.
Ok. Ehi. Sei il migliore.
Grazie.
Divertiti.
5.5.3. Il viaggio di Victor a New York: una nuova prospettiva
Adducendo una scusa, Victor riesce a passare un weekend a New York, ma, con suo disappunto, Simon non è presente, e si vede invece accolto da un gruppetto di amici di Simon - un gruppetto queer che, con la loro libertà di atteggiamenti e di parola, spiazzano Victor, al contempo facendogli percepire per la prima volta un mondo di valori alternativo (Video 7).
Video 7
Quando, più tardi, Victor incontra Simon davanti al club gay dove è stato portato (e che costituirà per lui un vera esperienza di "liberazione"), non riesce a nascondere il suo disappunto per l'assenza di quest'ultimo e per essere stato coinvolto con persone a lui estranee - ma, anche in questo caso, Simon rovescia il discorso: questi "estranei" sono in realtà una comunità, anzi, una "famiglia" di persone che hanno passato anche loro quello che sta provando Victor e che, proprio per questo, gli si sono offerte come amici sinceri e pronti a dargli sostegno.
Victor!
Simon?
Ehi, amico!
Ehi.
Dio, stavo parlando con Bram e mi sono sentito in colpa di essermi perso tutto questo che... Ho lasciato l'addio al celibato, e... Aspetta, qual è il problema? Perché non sei dentro con gli altri?
Ascolta, Simon, mi fidavo di te. Pensavo che quello che ti dicevo rimanesse tra noi, ma mi rendo conto che tutto il tempo eri seduto con i tuoi amici, a ridere della mia stupida, incasinata vita.
Beh, no. Victor, questo non è... Non è quello che è successo, te lo giuro. Ascolta, quando mi hai scritto la prima volta, ero commosso. Veramente. Ma... Lo sai, ero spaventato anche io. So, che vuoi che io sia, una specie, di guru che ha tutte le risposte, ma la verità è che non è così. E non volevo... spingere troppo, o ... dirti la cosa sbagliata. O rendere la tua vita più difficile di quanto non lo sia già. E come hai detto nel tuo primo messaggio, non siamo uguali. Non ho mai avuto una ragazza. Ma Bram si. E ... Non ho dei genitori super religiosi, ma ... Justin si. Tutti i miei amici avevano qualcosa da offrire. Un piccolo pezzo del puzzle. Non eravamo seduti in cerchio ridendo della tua vita. Loro erano in un angolo, ad ascoltare, aiutare e a tifare per te.
Perché vorreste aiutare un completo sconosciuto?
Perché tu non sei uno sconosciuto. Sei uno di noi. Per me, questa è la parte migliore di tutto. Avere una comunità che ha rinunciato al suo weekend per aiutare un ragazzino mai visto prima, solo perché sanno che ad un certo punto, abbiamo passato tutti la stessa cosa. Perchè siamo una famiglia.
5.5.4. I primi coming out di Victor
Al suo ritorno da New York, Victor ha avuto modo di sperimentare una realtà alternativa, e questo, insieme alla necessità di chiarire la sua situazione con Mia, lo spinge ormai a dichiararsi. Ma con chi? Il primo ad accogliere la sua "dichiarazione" è Felix, il compagno di scuola e vicino di casa, di cui Victor sente di potersi fidare, e che in effetti accoglie la "confessione" di Victor senza imbarazzo, ma anzi, con calore ed emozione - un messaggio di solidarietà che va ben oltre la mera accettazione o tolleranza del "diverso" per arrivare ad una condivisione empatica che è rispetto per l'altro ma anche grande vicinanza emotiva.
Allora, che succede?
Non so come dirtelo, ma... So che se non te lo dico adesso, non ne avrò più il coraggio, quindi... Te lo dico. Puoi girarti?
Dici sul serio?
Mi... mi dispiace, mi sento sotto pressione se mi guardi ... Soprattutto perché batti a malapena le palpebre.
Ma cosa dici? Io batto le palpebre normalmente.
Felix ... A me ... piacciono i ragazzi. Mi piacciono sul serio. L'ho pensato per un po', ma non ne ero sicuro e ... Volevo davvero che le cose con Mia funzionassero perché ... lei è meravigliosa. Ma non ci riesco ... Perché ... mi piacciono i ragazzi.
Posso girarmi adesso?
Sì. Io ... non ... so bene cosa dire... Ma sono felice che tu me l'abbia detto. E, ovviamente, questo non cambierà niente tra di noi.
In effetti ... Come cosa da dire ... Questa è perfetta. Felix, non piangere.
Non sto piangendo. Tu ... Mi hai fatto rendere conto che batto poco le palpebre. Ho gli occhi irritati. Allora ... Com' è... togliersi un tale peso dallo stomaco?
È straordinario. Ma ... con te era una passeggiata.
Già. Dirlo a Mia sarà orribile.
Naturalmente, Simon viene subito informato e, come al solito, le sue risposte sono molto empatiche e di grande supporto.
Ehi, Vic. Non indorerò la pillola. Dirlo a Mia sarà davvero, davvero difficile. Devi solo strappare via il cerotto gay e sperare che alla fine ti perdoni.
Victor, capisco perfettamente se vuoi regalare a Mia la serata perfetta, prima di dire la verità. Ma c'è una cosa da sapere sulla verità. Non puoi controllare come le persone reagiranno a essa. Tutto ciò che puoi fare tu è essere onesto con le persone che ami, il resto dipende da loro. Qualunque cosa accadrà avrai sempre me. Tuo, Simon.
Ma la situazione precipita, e gli sforzi di Victor di arrivare ad una spiegazione adeguata con Mia sono destinati ad essere travolti dagli eventi. Ad una festa, Mia vede per caso Victor mentre sta baciando Benji, e ne rimane ovviamente sconvolta. Ma anche Pilar, la sorella di Victor, subito dopo gli rinfaccia il suo comportamento, che, come abbiamo accennato, si inserisce in una situazione familiare problematica (Video 8). Ed il primo coming out "ufficiale" di Victor avverrà pochi minuti dopo, a casa ... Deciso a dichiararsi davanti ai suoi genitori, viene in un primo momento spiazzato da un'altra dichiarazione, quella dei genitori, che comunicano ai figli la loro decisione di separarsi ... Non sembrerebbe proprio il momento di aggiungere tensione alla tensione, ma Victor, all'ultimo momento, si decide e si dichiara ... (Video 9).
Video 8 Video 9
Da questo momento, Victor sembra assumere maggiore sicurezza. Il suo nuovo rapporto con Benji è fonte di grande felicità, ma anche di nuove ansie: si tratta ora di dichiararsi "ufficialmente" anche a scuola, di fronte ai compagni e agli amici più cari. Dopo vari tentennamenti e rinvii, finalmente Victor si decide: il suo coming out scolastico sarà all'insegna della massima trasparenza - in una scena che forse, per la "teatralità" del contesto, può risultare anche un po' forzata ... (Video 10)
Video 10
5.5.5. Lo stigma sociale e religioso
Da questo punto in poi il discorso dell'inclusività si allarga: il coming out di Victor in realtà è solo il primo passo di un processo che coinvolge tutti i contesti di vita, da quello familiare a quello sociale. Un coming out può così far deflagrare convinzioni e atteggiamenti che generalmente rimangono sopiti sotto la coperta del conformismo e dell'accettazione passiva dei valori della "maggioranza". La strada della tolleranza, dell'accettazione e dell'accoglienza si rivela dura e irta di ostacoli. Victor si trova a dover fronteggiare le resistenze, innanzitutto, della famiglia. Il padre si dimostra abbastanza aperto e sembra accettare, sia pure a fatica, l'omosessualità del figlio (nonostante avesse in precedenza chiaramente espresso la sua posizione nei confronti dell'omosessualità dicendo, "Spero solo ... che il tuo fratellino non vada a finire così!"). Diverso è il discorso per la madre, che reagisce con una gamma di sentimenti, dalla rabbia alla rassegnazione, ed il suo percorso di adattamento alla nuova situazione sarà più lungo e tormentato.
Ma lo stigma sociale si insinua in tutti i contesti, e la serie ne fornisce diversi esempi significativi. Ad esempio, indicativa è la reazione del coach, l'allenatore della squadra di pallacanestro di cui Victor fa parte. In un colloquio imbarazzante (Video 11), fa presente a Victor che, anche per alcune "lamentele" che ci sono state, potrebbe utilizzare uno spogliatoio separato ...
Video 11
Ancora più traumatico è lo stigma che esplode nel contesto della chiesa cattolica, di cui la madre di Victor è una frequentatrice assidua. Nel corso di una funzione religiosa, in cui la madre di Victor esegue un canto, Victor, che sente la pressione del contesto montare, ad un certo punto lascia la chiesa, e poco dopo viene raggiunto all'esterno dalla madre. E' l'occasione per ribadirle il suo stato d'animo e, tra l'altro, per ricordarle, da una parte, che lei non vede di buon occhio la sua relazione con il suo ragazzo, Benji, e, dall'altro, che non riesce ancora a parlare con Adrian, il fratellino, della sua omosessualità.
Eccoti. Perché sei uscito nel bel mezzo della canzone?
Pensavo che stessimo facendo dei progressi e invece scopro che preghi affinché io sia etero.
Cosa? Chi te l'ha detto?
Padre Lawrence. È vero? Mi sto impegnando a essere orgoglioso di quello che sono. Ma è quasi impossibile quando mia madre pensa che debba essere riparato.
Sto facendo del mio meglio.
Questo è il tuo meglio? Benji non si sente il benvenuto a casa nostra. E non vuoi dire ad Adrian che sono gay.
È solo un bambino.
Non dire così. Si dice così quando si cerca di proteggere i bambini dall'omicidio o dalla droga. Non se il loro fratello ha un fidanzato.
In realtà, quando Adrian verrà informato, reagirà nel modo più tranquillo possibile, accettando la cosa con grande naturalezza. Tuttavia, dopo che il sacerdote della chiesa ha suggerito, neanche troppo implicitamente, nel corso di una lezione di catechismo, che certi comportamenti verranno puniti (con l'inferno ...), la madre di Victor si trova a dover tranquillizzare Adrian, che è rimasto colpito da quanto detto dal sacerdote, sul fatto che Victor è sempre la persona migliore del mondo ... E la donna, che progressivamente, e sia pure in modo doloroso, sta cominciando a rendersi conto dell'ipocrisia sottesa a molti atteggiamenti, non tarderà ad affrontare il sacerdote, affermando con coraggio la sua stima nei confronti del figlio (Video 12).
Video 12
5.5.6. Verso una nuova "normalità"
Il coming out di Victor segna, ovviamente, un punto di passaggio importante: la sua relazione con Benji si avvia ad essere un rapporto sentimentale che si allinea alle diverse altre storie di coppia che nel frattempo vengono narrate nella serie. Queste storie, in altre parole, non fanno distinzione tra etero- e omo-sessualità, tratteggiando dunque delle dinamiche di coppia che dipendono dalle caratteristiche delle singole persone, non dal loro orientamento sessuale. Tuttavia, l'aspetto strettamente sessuale continua a creare ansia in Victor, che risente (ma al pari, appunto, di qualsiasi coppia) del turbamento che accompagna "la prima volta". Simon è, comunque, sempre presente nel dare supporto a Victor, garantendogli la sua solidarietà.
Victor, scusa se mi sono perso la tua chiamata. E hai ragione, ti ho detto
che possiamo parlare di qualsiasi cosa. Ma la tua vita sessuale è ... Beh, è
una cosa tra te e Benji. Se sei veramente pronto, non avrai bisogno di
nessun consiglio. L'unica
persona che può
E dunque il rapporto tra Victor e Benji si alimenta, e nel contempo soffre, di tutte le dinamiche che rendono una relazione di coppia così importante ma anche così potenzialmente fragile. Ad esempio, quando Victor scopre accidentalmente che Benji ha avuto problemi di alcolismo e sta tuttora frequentando un gruppo di supporto di alcolisti anonimi, scoppia una crisi: Victor rimprovera a Benji di non averglierne parlato, e dunque di mancata fiducia nei suoi confronti. E' la prima crepa nel rapporto, destinato ad avere momenti altalenanti, anche per un ulteriore sviluppo della trama. Il nuovo status di Victor all'interno della comunità scolastica lo ha infatti reso "celebre" e, come Simon per tanto tempo ha agito verso di lui come "consigliere", ora è Victor stesso ad essere contattato da un altro studente, Rahim, che gli chiede supporto per la sua situazione di omosessuale all'interno di una famiglia iraniana di stretta osservanza mussulmana. La solidarietà, insomma, sembra allargarsi a macchia d'olio, o "a cascata" ... La relazione che Victor instaura con Rahim provocherà anche la gelosia di Benji ... e accelererà l'ulteriore evoluzione di Victor verso nuove relazioni.
E' proprio all'interno del rapporto che Victor instaura con un nuovo ragazzo, Nick, che viene rappresentata una problematica tipica di ogni rapporto di coppia, dunque indipendente dall'orientamento sessuale - sottolineando ancora una volta un senso di parità nelle relazioni sentimentali. L'attrazione tra Victor e Nick è immediata, e questa volta non ci sono esitazioni o dubbi: i due ragazzi passano presto ad avere rapporti sessuali, ma mentre Nick chiarisce subito che intende solo "divertirsi" in modo casual, senza impegnarsi più di tanto, Victor, che ormai abbiamo imparato a conoscere come un ragazzo sensibile e forse un po' "romantico", entra in crisi perchè aspira, come già aveva fatto con Benji, ad una relazione più profonda e duratura (Video 13). C'è forse il rischio che i rapporti gay vengano rappresentati, come spesso succede, come superficiali e "promiscui"? Forse, ma ciò che viene sottolineato è soprattutto il disagio di Victor, ora, dopo il suo coming out, alla ricerca di una relazione significativa in tutti i sensi. (Si ricordi il dialogo già riportato tra Benji e il suo ragazzo, che lo accusava proprio di essere un tipo da "commedia romantica" apparentemente estranea alla status di coppia gay.)
Video 13
Nella terza e ultima stagione della serie, gli eventi si succedono velocemente e c'è posto per l'introduzione, anche se in via frettolosa e un po' superficiale, di altri aspetti della vita sessuale di questi adolescenti. Benji, alle prese con i problemi di alcool, dovrà ricorrere ad un periodo di riabilitazione; Victor teme di aver contratto una malattia a trasmissione sessuale, e per questo contatterà un centro di prevenzione e cura per persone omosessuali; sempre Victor, dopo la fine della relazione con Nick, si lascerà tentare da un sito Internet di appuntamenti gay, arrivando anche a fissare un incontro con uno sconosciuto (che, paradossalmente e in modo divertito, si rivelerà essere ... il suo ex-boyfriend Benji!); sua sorella Pilar, che si è messa con Felix, verrà scoperta dalla famiglia ad utilizzare la pillola anticoncezionale, il che provocherà ovviamente ulteriori conflitti; ed infine Lake, ex-girlfriend di Felix stesso, si scoprirà attratta, sia pure temporaneamente, da un'altra ragazza. Insomma, la serie non arretra di fronte alla rappresentazione, come si diceva discreta e non approfondita, di diversi aspetti della sessualità adolescenziale, puntando soprattutto, saggiamente, su un'immagine di sessualità "in divenire", ancora fluttuante e irrisolta, come la presunta omosessualità (o bisessualità?) di Lake.
E in questa stagione finale c'è posto anche per una delle poche scene (Video 14) di bullismo omofobico di tutta la serie. Se si eccettuano alcuni scambi verbali di cui Victor è vittima negli spogliatoi prima del suo coming out, la serie ha ignorato questo importante fattore di conflitto e di disagio, che sappiamo essere ben presente nella vita degli adolescenti, ma che non si è voluto (o saputo) enfatizzare, probabilmente per non affrontare un tema delicato e complesso, ed anche forse per mantenere il tono e il ritmo degli eventi drammatici entro limiti accettabili per i pubblici di riferimento.
Video 14
5.6. Il messaggio finale
Nel finale della serie, che termina con il classico happy ending hollywoodiano con la (ri)composizione delle coppie etero- e omo-sessuali, c'è spazio per un messaggio diretto, che intende riassumere e veicolare in modo molto esplicito alcuni dei valori che sono stati proposti lungo tutta la serie. L'occasione è molto formale: un incontro scolastico di studenti e genitori in cui vengono assegnati premi agli studenti che si sono distinti in campo sportivo. Non mancano i motivi di riflessione, anche per il fatto che a Victor viene assegnato un premio un po' particolare, ossia per il "coraggio" dimostrato nel suo coming out e nella gestione della sua omosessualità: l'ambiguità di questa motivazione è espressa proprio da Victor, che, dapprima sconcertato per la natura di questo premio ("Perchè non viene dato un premio simile agli eterosessuali?", si chiede) e tentato di rifiutare, finirà con l'accettarlo (su sollecitazione di Rahim), anche perchè intravvede un'occasione per potere, ancora una volta, trasmettere un messaggio positivo (e, tra l'altro, riconciliarsi così con gli amici e partner con cui ha avuto a che fare nel corso degli eventi). Victor si presenta così sul palco della premiazione (Video 15) dichiarando esplicitamente la natura del premio ("un premio gay"), riconoscendo il ruolo del gruppo di amici e amanti (Felix, Mia, Benji) nel dargli sicurezza e nell'infondergli coraggio - coraggio che non significa "non avere paura di niente" ma piuttosto "non avere paura di avere paura", per ammettere "chi sei ... o chi ami".
Video 15
Grazie, coach. Sarò
sincero. Non sapevo cosa pensare quando il coach mi ha detto del premio, perché
sappiamo bene che in pratica il premio al coraggio è il premio al gay.
E non sapevo se me la sentivo di accettarlo. Ma poi
ho parlato con un amico, un ragazzo molto più intelligente e fico di me, e sono
ben felice di accettarlo. Arrivato a Creekwood, un anno fa, non conoscevo una
sola persona gay. E io avevo paura di dirlo a qualcuno. Ma poi ho incontrato
delle persone fantastiche, tra cui il migliore amico che tutti sognano, di
quelli che ricordano l'amico-avversario, la miglior ragazza che un ragazzo gay
confuso potesse desiderare, che mi ha fatto sentire al sicuro quando ne avevo
più bisogno. E mi sono innamorato di un ragazzo straordinario, paziente e
saggio, che mi ha spinto a migliorare come persona. Queste persone mi hanno
mostrato cosa significa essere coraggiosi. Prima credevo che significasse non
aver paura di niente, ma ora ho capito che essere coraggiosi significa non avere
paura di avere paura. Significa accettare di avere paura, perché spesso le cose
che ci spaventano sono anche le più importanti, come ammettere chi sei o chi
ami. Quindi alla mia famiglia, ai miei amici, dico grazie. Spero di diventare
ancora più coraggioso.
6. Conclusione
Il messaggio finale sintetizza così le convinzioni, gli atteggiamenti e i valori che la serie ha portato avanti lungo tutto il suo corso, e costituisce, al di là dell'enfasi forse un po' melodrammatica tipica di molti finali, un'attestazione della fondamentale onestà e rispetto con cui Love, Victor ha cercato di rivolgersi ad un pubblico di adolescenti per veicolare messaggi di accettazione, tolleranza, empatia e inclusività.
"C'è un modo accurato per rappresentare l'adolescenza quando gli stessi adolescenti sono così malleabili, effimeri e pieni di contraddizioni? Forse il problema non è affatto l'accuratezza, ma piuttosto l'onestà. Se cerchiamo e chiediamo onestà nel genere televisivo per adolescenti, c'è un mondo di potenziale non sfruttato per scoprire la bellezza che sta nella totale confusione dell'adolescenza". (Nota 15)
Note
1. Shary T. 2005. Teen movies. American youth on screen, Wallflower, London and New York, p. 110.
2. Highfill S. 2021. For the love of teen TV: How the genre has evolved and why it's so powerful, Entertainment Weekly.
3. Mariani L. 2021. Teen films: il cinema per gli adolescenti, il cinema sugli adolescenti. Parte quinta: Alcune tendenze del nuovo secolo, www.cinemafocus.eu
4. Sulla misura in cui film e serie affrontano l'inclusività si veda il rapporto: Smith S., Pieper K., Choueiti M., Yao K., Case A., Hernandez K. & Moore Z. 2021. Inclusion in Netflix Original U.S. Scripted Series & Films, USC Annenberg.
5. Lamb S.V. 2018. A content analysis of relationships and intimacy in Teen Dramas on Television, Brigham Young University, Theses and Dissertations, 6923.
6. Mariani L. 2022. L'omosessualità nella storia del cinema. Terza parte: I primi decenni del nuovo secolo, www.cinemafocus.eu
7. Adattato da www.wikipedia.org
9. Il sistema USA di valutazione dei film ha assegnato alla serie il rating PG13 (i genitori potrebbero considerare alcuni contenuti come inappropriati per i minori 13 anni) a causa del linguaggio e dell'assunzione di bevande alcoliche; i contenuti segnalati riguardano: stereotipi razziali, omofobia, baci non-consensuali, assunzione di alcolici da parte di minori, abbandono di minori, sessismo e linguaggio discriminatorio per disabili.
10. Hart A. 2019. The problems with casting older actors to play teenagers, Arts Award on Voic
11. Rhodes I. 2021. CULTURE: As Seen on TV – The Reality of Teen Drama Television, Yale News.
12. La Saturday detention è al centro di uno dei più famosi e iconici teen films, The Breakfast Club (di John Hughes, USA 1985), dove però l'ambientazione ristretta serve a mettere a fuoco il gruppetto di studenti "puniti", di cui il film esplora i diversi caratteri e le dinamiche interpersonali, che aggiungono complessità e profondità alla storia. Questo film ha avuto una profonda influenza sul genere dei teen films, cristallizzando per molto tempo la galleria di "tipi" di studenti che il cinema avrebbe offerto nei decenni successivi. Si veda in proposito Mariani L. 2021. I film di John Hughes in I teen films americani: il cinema per gli adolescenti, il cinema sugli adolescenti. Parte terza: Il teen film si rinnova: gli anni '80, www.cinemafocus.eu
15. Rhodes I. 2021, op. cit.